venerdì 10 agosto 2007

Woman in chains (Il gioco delle coppie)

A nord l'orizzonte e' spezzato da quattro mercantili imbalsamati, a sud da una ruota panoramica francese che deve ancora fare il tagliando. Al centro il reticolo grigio di Batumi, che sul biglietto da visita vanta un posto fra le cinque citta' piu' piovose d'Europa e il titolo di capitale dell'Adjara, una delle poche regioni georgiane insensibili ai ricatti del Cremlino. Nel 2003 la rivoluzione delle rose ha mandato definitivamente a casa Shevernadze e portato al potere tal Mikhail Saakashvili, un giovanotto con tanta iniziativa da sostituire la bandiera nazionale e con tanto autolesionismo da sfidare Putin nel tiro alla fune. Tu mi finanzi i secessionisti abkhazi perche' punti ai condotti fra il Caspio e il Mar Nero? Bene, io apro Tblisi agli investimenti occidentali. Tu mi accusi di trascurare le frontiere del nord est a beneficio della guerriglia cecena? E allora io strizzo l'occhiolino alla Casa Bianca, prometto basi militari agli Usa e intanto intitolo a Bush una strada della capitale. Tu spedisci al di qua del Caucaso 1700 indesiderati georgiani di Russia e 250mila profughi dall'Abkhazia? Non mi resta che rimandarti a Mosca quei 4 ufficiali che definisci funzionari ma che per me di mestiere fanno le spie. E cosi' via, finche' la corda si spezza. Ora un georgiano che vive in Russia per tornare a casa deve volare a Yerevan e poi sobbalzare per quasi 18 ore su un treno fabbricato nella DDR, e un daghestano che lavora a Tblisi deve passare per Baku. Tanto per far capire da quale parte pende il manico, comunque Mosca ogni tanto lo lancia, un missile. E poi nega.

A seguito di tutto cio' Batumi s'e' insomma trovata suo malgrado anche l'etichetta di localita' balneare piu' frequentata della regione. Perche' di fatto e' l'unica. Lei, che minimalista nel midollo abbonda di patetiche sale da poker vuote e agenzie di scommesse tappezzate con le gigantografie di Caracciolo e Zalayeta, che con i suoi due alberelli luminescenti - di quelli che bendano il continente fino a Chau Doc - e la gente accovacciata sui talloni comincia a odorare di Asia. Dove a chiacchiere il passatempo e' il sesso sulla spiaggia anche quando la spiaggia non c'e', anche quando al massimo ci si ciondola fino a mezzanotte sul lungomare con la maglia farlocca del Milan, anche quando non si hanno neanche i soldi per una Kasbegi. Questo spiega perche' sul bulevardi ancora tutti parlano del memorabile 22 giugno 2007, quando a Batumi si e' esibito Toto Cutugno in persona. Mentre ora una discoteca pompa per nessuno e da una balera rimbomba "...e' un bicchiere di vino con un bambino... nell'aria c'e' un braccio di sole". Felicita'.

Il genere femmina specie sofisticata finisce sempre con l'adorarmi. In verita' all'inizio mi giudica con un pizzico di comprensibile diffidenza. Non sono mai abbastanza tirato a lucido. Ma ogni volta basta qualche scambio di idee per farmi sentire profondamente apprezzato, deo gratias. Non sono insulso, tutt'al piu' dadaista. Troppo buona. Marina la sera stessa m'ha presentato Yulia. Io, mammeta e tu (e Ucha, non si scappava) a zonzo per Batumi. Che libidine. E entrambe devono aver concluso che appena metto la testa a posto finisce che faccio carriera come il babbo che e' diplomatico. Dopodiche' sono da sposare. M'hanno invitato a casa, a Yerevan, ora e sempre. Esame passato.
Il problema e' che a me il genere rimmel, borsetta e finalmente ti fai sentire, temevo che fossi sparito, ci vediamo appena esco dalla Dolce vita, e' il parrucchiere piu' in della prospekt, lo sanno tutti dov'e', e' l'unico che conosce i segreti dei miei capelli... ecco m'ha sempre fatto l'effetto del pasticcio di Faruk. Quando al bar dei musicisti di Yerevan, protetta dalla sua coca diet, Marina mi chiede di che segno sono, per un attimo penso che devo allontanarmi ancora un po' da Santa Maria di Leuca, poi rispondo. Divido il mondo in chi fa analisi etno-storico-socio-psicologiche e in chi legge l'oroscopo. Il mio obiettivo e' sterminare i secondi. Che pazzo, che sei. Comunque lo sai che che lo yogurt fa benissimo alla pelle? E tu lo sai che e' tardi?

Nel mezzo del cammin fra Echmiadzin e Zvartnots mi ritrovai in una dolce chiesetta di pietra. Lei attendeva lui all'altare. Lui arrivava trafelato, in maniche di camicia e con il cellulare attaccato alla cinta. "Sono seconde nozze" sussurrava Tamara, che fa si' la guida turistica ma che li' accompagnava amici: Sasha, che a San Pietroburgo disegna abiti, Dima e Evgenia, che sono etnografi e a dispetto dell'abisso anagrafico sono pure sposati, e Orvik, che fa il pr e parla esclusivamente francese. Stasera si esce tutti insieme. Sangue misto e occhi di gatto, laureata in filologia spagnola, attrice in un paio di film russi, Toma dimostra i suoi 32 anni solo quando rimugina fra i cento bivii che l'hanno portata nel buen retiro armeno e ci trova anche un matrimonio bruciato nel giro di un paio di Natali. La seconda volta usciamo da soli. Parliamo di figlie e nipoti, di comete e melograni. La terza mi regala un pendente simbolo della vita e mi presenta la bellissima Anastasia, la sua bambina di 8 anni.
Platone, affacciato al balcone, applaude commosso.

Almeno Maria mi dice che e' sposata prima ancora di invitarmi a bere a Tblisi.
E di scaricarmi al numero 19 di Ninoshvili, sede dell'Internazionale della promiscuita' bazzicata da estoni, polacchi e russi in incognito. Nella sua enorme abitazione al terzo piano di un palazzo ottocentesco senza luce, Irene ospita una ventina di viaggiatori al giorno. Ma ieri per il suo cinquantacinquesimo compleanno ce n'erano 47, e a mezzogiorno due lettoni ancora ciucchi mi danno il benvenuto con due birre e un liquore. Consigliandomi poi di non calpestare la ragazza che dorme per terra, fra uno slovacco e i resti di un cocomero, perche' e' la figlia della padrona di casa. Divido lo stanzone con una coppia israeliana formatasi in Uganda, una spagnola in bici e una olandese sui banchi di scuola. Con Jeroen e Inge vado pure in Ossezia, rimandando la visita della citta'.
Stalin era nato da queste parti, ma dell'ex Urss restano solo le placche sotto la metro e qualche vecchia bilancia che a chi passa da' il buongiorno il russo. Sotto le ferite la pelle e' dura, e sulle ossa ci sono i segni di un'identita' forte e fortemente difesa. Balconi in ruggine battuta, portoni aggrappati alla sorte, cortili e pergolati con ragnatele di fili per i panni, facciate cariche di orgogliosa decadenza, strade alberate, vicoli sonnolenti. Quando riesci a staccare gli occhi dalle buche sui marciapiedi, dagli ausiliari con i manganelli fatti in casa, dai ragazzi che sniffano colla nei sottopassaggi della metro e dai cani che ti inseguono, il carattere di Tblisi ti strega. E una volta che arrivi a Baku ti manca ancor di piu'.

9 commenti:

Unknown ha detto...

Ma che vuol dire "il gioco delle coppie"?....non mi dire che hai pucciato il biscotto!:-)

E' la prima volta che ti scrivo e volevo solo augurarrti buon viaggio...da vecchio ed assidue interrailer capisco quanto sia bello ciò che stai facendo!
In bocca al lupo!

federico ha detto...

Ciao Dario, sono appena tornato da una bella regata in tunisia e vedo un mucchio di novità! oltre ad un po' di cose lasciate in sospeso.. mica vorrai farci immaginare troppo ;)
ho letto da qualche parte che ci sta la foto della "venere" cinese ma non l'ho trovata qualcuno mi dice dove posso vederla?
Fra l'altro appoggio l'idea di qualcuno sul fare un link a google earth con i tuoi spostamenti, in parte credo che ti stiamo monitorando in parecchi.
buon viaggio e non dimenticarti di tappare i buchi di racconto che ogni tanto lasci in giro ;)

bobo ha detto...

Pensavo fosse finito l'inchiostro... e l'antico rispetto che lo scrittore dovrebbe nutrire per i suoi lettori?

x federico: la musa coreana la trovi nel link "JourneyMen" sulla destra del blog.
Non dovresti aver problemi a rintracciarla, segui la scia di femminilità di cui trasuda la pagina...

Anonimo ha detto...

.....mah, a memoria il gioco delle coppie lo facevano a kamarina, non in azerbaigian....
Allore sei sulle appulolucane!!!
Attento quando il treno va sul traghetto e poi, chi ti va a prendere a Vittoria?
Ah, e' vero, c'e' fulippo con la sua classe A.....

Vi amo pargoli
G&fam

Anonimo ha detto...

"il pope e la bambina"...dopo il passaggio nella Turchia musulmana ti sei fatto una full immertion non da poco nella tradizione ortodossa tra Georgia e Armenia (la foto più bella è quella dei bimbi ortodossi, forse testa a testa con quella degli sposi (?) turchi con il cellulare). Solo che ci stai un po' confondendo: sei in Azerbaijan e ci parli di Batumi...allora parliamo di Azerbaijan ora o la prossima volta? tanto per sapere se sei intenzionato ad andare a documentarti sull'occupazione armena nel sud-ovest o ti fermi sulla costa a cercare qualche altra Rimini locale per farti circuire da "femmine sofisticate" locali o di passaggio. Sai che ti adorano perchè pensano che con un buon pasticcio fatto in casa e qualche moina farebbero di te un lindo maritino che saprà intrattenere i parenti con aneddoti divertenti? Lo sanno che dopo il sorriso da bravo ragazzetto c'è il tuo lato etno-socio-psico patologico? ;)

una curiosità (fra le altre) sempre perchè sono un po' lentuccia a capire: che intendi per "alberelli luminescenti"?

Anonimo ha detto...

un'aggiunta:
visto quello che hai raccontato, hai parlato in russo con i Georgiani? Jeanna ormai si rifiuta di parlare russo (forse te ne avevo parlato, non mi ricordo). (e poi mi piacerebbe capire meglio come si pongono i georgiani da poco indipendenti con gli abkhazi (?) che vogliono la loro stessa indipendenza - è solo il pretesto per un braccio di ferro con Mosca? ma ormai sei proiettato all'Azerbaijan e quindi non ti faccio applicare a indagini superate)

Dario ha detto...

Dunque.... una decina di giorni fa un pc di Yerevan m'ha bruciato l'intro di Batumi (leggere l'incipit di Bebo e Ucha per conferme), che ripropongo ora per chiudere il cerchio-coppia con Tblisi.
Se non hai mai visto gli alberelli luminescenti conviene che prendi un aereo per una destinazione qualsiasi del sudest asiatico.
(non consiglio di prendere la nave sul Caspio, NON SI SA MAI se e quando parte...)
Gli abkhazi hanno fatto e vinto una guerra sostenuti dalla russia, i georgiani 16 anni hanno solo ottenuto il riconoscimento della loro indipendenza.
E cmq le info supplementari si pagano ;)

Anonimo ha detto...

infatti eravamo rimasti a Batumi qualche post fa.
Scusa la mia ignoranza, ma io per sudest asiatico intendo Indocina e giù di lì, quindi dubito di passare per il mar Caspio se mai ci andrò, perchè i viaggi di 10 mesi a piedi e mezzi di fortuna non tutti possono permetterseli ;) Comunque, se ho ben capito, ho un'idea della oggettistica luminescente malaysiana che non capisco che ci fa in Georgia (sincretismi del manicomio rotondo...).
Non so bene quanto gli Abkhazi debbano ringraziare la madre Russia visto che mi sembra che già ne abbiano subito gli atteggiamenti da voltagabbana, ma visto che non ho i soldi per pagare ulteriori consulenze mi fermo qui, lasciandoti in compenso un link che forse ti sarà utile per guadagnare qualcosa (non si sa mai!)www.grazianeri.com

daniele ha detto...

Solo un rapido saluto dalla tbilisi che strega, o meglio dall'irina's homestay, dove ho ritrovato un fabio affranto e deluso da quella baku cosi' poco internazionale e porto di mare di quanto credesse, e dove per questo ancora di piu' sono triste a pensare di dover partire per la seriosissima e religiosissima armenia, proprio stasera che irina ha offerto birre kazbegi e kachapuri per tutti al ritmo di musica dello svaneti... Bye bye, georgia on my mind, e buona fortuna a te nel regno di niyazov, se mai ci arrivi!