martedì 21 luglio 2009

Down Under

Presente (I come from a land) down under?

Quel motivetto d'esordio dei Men at work datato 1982, numero 1 della chart negli Stati Uniti e in Gran Bretagna? Quello che e' valso alla band il Grammy Award '83? Quello cosi' orecchiabile da essere adottato l'anno seguente come inno dall'equipaggio di Australia II, la barca vincitrice della Coppa America di Azzurra e dell'Aga Khan, da accompagnare mr Crocodile Dundee fra le strade di Los Angeles nel 2001 e - dopo essere stato palleggiato da un'infinita' di documentari - da essere usato nel 2003 anche nel trailer di Alla ricerca di Nemo?


Comunque sia, due decenni buoni di ripetute l'hanno sedimentato sull'immaginario collettivo locale, quel motivetto. E quando nel 2007 il quiz Spicks and Specks su ABC TV - roba forte - ha svelato un'anomala coincidenza e ha spinto la piccola etichetta musicale Larrikin a denunciare il plagio, il continente ha tremato.

Apriti cielo. I Men at work - gli 'Operai al lavoro' - hanno scopiazzato il ritornello da una vetusta canzoncina per bambini: Kookaburra sits on the old gum tree.

Dove.

a) il kookaburra e' un goffo volatile, l'ennesimo stravagante componente della stravagante ampia fauna di questo stravagante sconfinato Paese il cui nome non poteva essere non essere stravagante (trascurando l'ornitorinco, l'echidna e il casuario, nella mia personalissima classifica divide il podio con l'epinefelo e il cacatua).

b) Il Kookaburra e' appollaiato sul vecchio eucalipto fa cosi':

Kookaburra sits in the old gum tree

Merry, merry king of the bush is he

Laugh kookaburra, laugh

Kookaburra gay your life must be

Kookaburra sits in the old gum tree

Eating all the gumdrops that he can see

Stop, kookaburra, stop

Kookaburra leave some there for me

Kookaburra sits in the old gum tree

Chasing all the monkeys he can see

Stop, kookaburra, stop

Kookaburra that's not a monkey, that's me !

E anche senza l'ausilio del dizionario, non si perde niente.

c) il testo e' del 1934. Ed e' stato scritto da una tal Marion Sinclair, in occasione della partecipazione del suo Toorak college ad un raduno di ragazze scout da qualche parte nei dintorni di Melbourne.

d) L'associazione delle guide dello stato di Victoria e' andata a cercare lo statuto del convegno e da due anni sostiene che i diritti le appartengano.

e) Chiunque la spunti in semifinale, ad attenderlo davanti ai giudici trovera' gli avvocati dei due autori - Colin Hay e Ron Strykert - di una band che ha venduto 30 milioni di dischi e l'esercito di mangiacarte assoldati dalla Sony BMG Music Entertainment, dalla Sony DADC Australia, dalla EMI Songs Australia e dalla EMI Music Publishing.

Ora.



La storia la dice abbastanza lunga sullo spessore musicale dei brani anni Ottanta, ma il punto non e' questo.



Fossi stato in quelli della Larrikin e dell'asso-scout di Victoria, mi sarei assicurato un po' di ritorno - figurati se Bim Bum Bam o la pubblicita' del formaggino MIO non ti sceglie subito subito come sigla - e avrei continuato a farmi sandwich alla vegemite. Ma il punto non e' neanche questo.

Il punto e' che secondo il Times, questo e' un Paese che in tutto il 1998 ha prodotto 6 notizie degne di essere pubblicate. Cosi' l'approssimarsi della seduta dell'Alta Corte e la soluzione di questo megascandalo e' il tema piu' discusso della settimana sulle tavole australiane.

Per uno che viene dall'Italia, lo shock e' anafilattico.

giovedì 16 luglio 2009

Ti presento i miei

I suoi sapevano tutto.

Sapevano che il mio portafogli stanzia 3 euro al giorno per dormire.

Sapevano che per questo a Bangkok ho alloggiato al quinto piano di una pensione senza ascensore, aria condizionata, acqua calda, corrente, lenzuola e carta igienica nella latrina comune.

Sapevano che per risparmiare sulla trasvolata ero passato per Il Cairo e la Thailandia, impiegando 3 giorni per andare da Roma a Melbourne. Sapevano che in tutto l'ambaradan ho prenotato una manciata di voli JetStar, la low cost australiana famosa per un atterraggio di emergenza sull'isola di Guam (e i suoi lo sanno che sotto sotto ci spero) e perche' a bordo devi pagare tutto, anche le coperte.

Sapevano pure che per questo ne avevo presa in prestito una all'Egypt air.

I suoi sapevano che mi sarei vestito con materiali di risulta del mio armadio, percio' non hanno battuto ciglio quando sono comparso con la felpa di Mr Pizzami, un pantalone verde pisello reduce dalla terza media il cui unico bottone non ancora saltato arriva solo in orbita asola, una camicia della stessa epoca storica talmente lisa da mettere in risalto il simbolo BNL della sottostante t-shirt promozionale degli Internazionali e un paio di calzini di spugna diventati color grembiule dopo un lavaggio sbagliato.

Ovviamente non hanno commentato perche' sanno che nello zaino c'e' di peggio.

Sapevano che in barba a lingue straniere, titoli di studio e ambizioni fotografiche e letterarie, sostanzialmente da 13 anni campo col calcio. Che mi sveglio alle 5, che secondo audiradio conduco la trasmissione piu' seguita dell'etere romano in ambito sportivo e che da quando sono tornato - sempre secondo audiradio - gli ascolti del mattino sono raddoppiati. Sapevano che prendo 800 euro al mese puntualmente in ritardo e che per il rinnovo l'azienda mi ha proposto un ritocchino all'attuale compenso di 6 euro e spicci l'ora. Ma sapevano pure che per principio ho preferito uscire da quel circo. E che per questo dal primo settembre sono virtualmente disoccupato.

Messi al corrente di tutta una serie di mie abitudini stravaganti, tipo quella di inzuppare i Bucaneve nel caffellatte e di cenare dopo le 18.30, di ignorare ogni episodio di Harry Potter e del Signore degli Anelli, di non allacciare la cintura di sicurezza sul sedile posteriore, di mirare le guance di estranei per sbaciucchiarle un numero imprecisato di volte e di farmela sotto all'idea di nuotare fra gli squali, i suoi sapevano che per il futuro sto progettando una visita delle grotte di Al Qaeda ma che intanto mi accontento di andare in Birmania sventolando una foto di Aung San Suu Kyi in una mano e la tessera da giornalista nell'altra.

E tanto per mettere in chiaro che la figlia non potra' mai prendere nel mio cuore il posto di un barattolo di Nutella, ho subito sfoggiato un grosso brufolo al centro della fronte.

Per questo - quando mi sono seduto a tavola - aspettavo una rissa verbale tipo salottino della D'Eusanio.
Invece i suoi mi hanno chiesto se ci sposiamo qui o li'.