lunedì 5 settembre 2011

Oops, I did it again!

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato andarlo a vedere allo stadio, il football australiano. Non si può sedere in piccionaia, in mezzo a sessantamila paganti, tutti con il un paio di pinte e un secchiello di patatine fritte già in corpo alle 7 di sera, e trovarsi a dividere il settore sia con i tifosi del Saint Kilda (inno sociale When the Saints go marchin' in) sia con quelli del Carlton (slogan I am Carlton), senza che nessuno sappia almeno il nome di quel cornuto dell'arbitro o minacci un'invasione armata della curva avversaria. Du' palle.
Che poi il settore ospiti neanche c'è. Ste mammolette accedono all'impianto dallo stesso ingresso degli avversari, sventolando delle bandierine che sembrano ideate dalla mente di un quartino agli esami di riparazione (Fortius quo Fidelius per St Kilda, Anima Sana in Corpore Sano per Carlton), poi si mescolano sugli spalti e ad ogni gol scattano in piedi senza che voli né un dito medio né un maglio perforante. Fra un tempo e l'altro vanno pure al pisciatoio tutti insieme rispettando la fila, 'ste nespole.
Le regole del gioco le ho capite in fretta, chi giocava in casa invece solo a cinque minuti dalla fine, quando sugli schermi è comparsa la scritta I am Carlton (da un Paese che si chiama Australia - un po' come se la Scandinavia si chiamasse Borealia - non è che ti puoi aspettare perle di originalità) seguita da quella "l'invasione di campo comporta una multa di 7000 dollari". Il 17 giugno 2001 ci avremmo finanziato la variante di valico.
Non mi è chiaro se l'86 a 66 finale per St Kilda abbia cambiato le sorti del mondo, anche perché quei finti tifosi dei miei vicini (padre figiano, madre cilena, figliuoli australiani belli in carne) non ascoltano neanche la radio. Quindi non sapevo se gridare al complotto, ringraziare il buon Dio o dare del mercenario a quella pippa di Setanta O' hAilpin (eppure avrei potuto, l'infame è nato a Sydney, mica è uno di noi che lotta per la maglia, e poi che nome c'ha?) quando - tornando a casa in mezzo ai tifosi di Carlton e St Kilda tutti insieme appassionatamente - su un giornale avanzato ho letto che secondo le fantasiose rilevazioni dell'Economist Global Liveability survey, Melbourne avrebbe scavalcato Vancouver come città più vivibile del pianeta. E' troppo.
Vuoi mettere con Port Moresby, con il suo lungomare, con il suo tasso di omicidi 23 volte superiore a quello di Londra, con quelle sue rapine con gli M16 che le fanno contendere a Dhaka e Harare il titolo di città più invivibile della Terra? Quale posto migliore per un bel viaggio nel mondo reale?

22 commenti:

Dario ha detto...

Ri', l'alternativa era cancellare i post di Onnis, ma avrei tolto a Simone una delle due ragioni per esistere e l'unica per la quale venire da queste parti - per cui accontentati di questo banalissimo aggiornamento.
Federi' (grazie per le pillole di Maccio Capatonda), per l'appartamento non c'è stato niente da fare. Durante l'asta sono pure svenuto (fra l'altro molto prima che la cangurotta si spingesse 5mila dollari oltre il nostro massimo), ma c'era un figlio di papà con mamma' al seguito che rilanciava sempre una frazione di secondo prima della battitura. A 328mila dollari la cangurotta ha mollato la presa, ma per farmi riprendere m'hanno dovuto sventolare il biglietto aereo per Port Moresby.
A proposito, Bobbi', nota bene la data del volo. In separata sede poi ti dico dove trascorro la notte a Brisbane. Non vorrei che tramite il blog i miei venissero a sapere che la passo in aeroporto :)

federico ha detto...

azz, mi spiace per la casa, stavo già pregustando una serata su skype a disquisire su quale mobile ikea fosse più adatto a mantenere uno stile italiano in una casa australiana...
Comunque deve essere emozionante partecipare ad un'asta quando in palio ci sta il tuo futuro prossimo e remoto e quando tu non hai nessuna possibilità di influire sul risultato finale ma stai li... a guardare tua moglie che ti ipoteca gli anni, uno in fila all'altro!
quando hai 10 minuti liberi per farti due chiacchere via skype o via chat fammelo sapere cosi ti aggiorno sulle ultime dis/avventure di un architetto in cerca di stabilità (necessariamente precaria)

a proposito per restare in tema, ho rivisto per ben 2 volte (e mi toccherà una terza con occhi a mandorla) e morì con un felafel in mano che secondo me è la summa della cultura australiana ed il massimo a cui oggi possa aspirare!

bobbì ha detto...

"E morì con un felafel in mano"... letto tanti anni fa... possibile che il film sia venuto meglio del libro?
Perché il romanzo è veramente poca cosa... se mi dici che rappresenta "la summa della cultura australiana"... o io non ci ho capito nulla, o tu hai letto poco di Australiano.
Io ho letto qualcosina... e consiglierei di leggere "La mia Australia" di Sally Morgan (ed anche altre sue cose)... eppoi di guardare qualche altro film, tipo "L'ultima Onda", "Dove sognano le formiche verdi", "Picnic ad Hanging Rock"... tra i più noti. E magari leggersi "Le vie dei canti" di Bruce Chatwin (anche se dario lo digerisce poco)

Dario ha detto...

Bobbi', Chatwin non mi ha ancora stregato per gli stessi motivi che illustravi tu sul blog in data 19/01/2008 ("Spesso ho citato Chatwin, non a caso, la sua Patagonia e la sua Australia hanno spesso i ritmi dei tuoi post... magari a volte aulici, ma sicuramente meno ironici e moderni dei tuoi") ma fra quelli che ho letto, 'Le vie dei canti' è stato quello che mi ha preso di più.
Comunque in Papuasia mi porto 'Che ci faccio qui', sempre che non trovo gli Argonauti di Malinowski a meno di 80 dollari, ma la vedo dura.
Davvero sei un estimatore di 'Picnic a Hanging rock' (girato dove la settimana scorsa m'hanno messo un fucile in mano)? Qui viene considerato un must, ma all'epoca Peter Weir era un pupo acerbo e in confronto i film di Antonioni hanno un ritmo scatenato.
A proposito di Sally Morgan, l'ho inserita nella mia wish list su amazon, nel caso a qualcuno venisse preso dal raptus del regalo di Natale anticipato :)

p.s. credo che per 'cultura australiana' l'architetto si riferisse al bagaglio di conoscenze dell'australiano medio di oggi. Ma visto che non ho letto il libro di Birmingham, ho messo pure quello nella wish list, hai visto mai :)

Anonimo ha detto...

Caspita, Peter Weir e l'Ultima Onda!!! Io me lo ricordo un pò complicato come film, quasi come "Picnic at Hanging Rock".
Invece più o meno della stessa epoca "Gallipoli" lo trovo notevole, con un giovanissimo Mel Gibson.
E ancora di più "Dead poets society", "The witness" e "The Year of Living Dangerously".
Insomma, è uno dei miei registi preferiti.
:-)

Stefania

Anonimo ha detto...

L'esistenza del football australiano mi era assolutamente ignota.
Devo subito mandare una mail a Focus richiedendo un articolo al riguardo.
Ma anche no.

Senti, ma sei svenuto perchè ti sei ricordato che indossavo la maglietta AUSTRALIA al Grand Canyon e non hai retto all'emozione?


Onnis

federico ha detto...

ero piuttosto ironico Bob, Dario ha intuito meglio cosa volevo dire... il fatto che lui mi abbia capito e tu no mi fa preoccupare, non poco!

bobo ha detto...

sarà... io ne sto fa certi bei sonni co' Terzani

AleRoma55 ha detto...

Certo Dariù che Mel Gibson ti scuce un baffo. Per te non è un anno, ma una vita vissuta pericolosamente. Non contento di andare a Port Moresby (considerato fra i dieci posti del pianeta da evitare) parti pure di 11 settembre …. non sono ammesse giustificazioni del tipo che a New York, grazie al fuso, sarà ancora il 10.

Ragguagliaci come sempre

AleRoma55

Anonimo ha detto...

Dario finalmente!!!
Volevi tenere per te quest'esperienza "marziana"???
Un po' di invidia ce l'ho (ma non per il football australiano)...
Anche a me sembrava di essere su un altro pianeta poco fa... Ho appena assistito al tie-break agli US Open tra Djokovic e Dolgopolov (mai visto prima, confesso..), una serie infinita di colpi incredibili e grandi emozioni.. l'ha vinto Nole 16-14 esultando moltissimo perché se l'era vista brutta brutta..
Mi sarebbe piaciuto vederlo con la tua telecronaca invece dei 2 scurnacchiati (almeno per me) di Eurosport... ;D
Rita

Anonimo ha detto...

Vabbè, ma la Pennetta ai quarti dove incontrerà la 92esima del mondo? E i crampi di Nadal in conferenza stampa?

Comunque tanto per partecipare, io andrei in Polonia a fine mese...magari l'Ing. può dare qualche dritta!
:P

Stefania

Anonimo ha detto...

Stefania,

dove vai?

Consigli su cucina, abitudini, usi e costumi o su quale marca di birra e vodka sono consigliabili?

Ingegnere

Anonimo ha detto...

E' vero che la Pennetta incontrerà una "scamorza", però prima ha eliminato la Sharapova!! ;)
In effetti Nadal con i crampi fa un po' strano..
Rita

Anonimo ha detto...

Simo, Varsavia...
...qualche posticino carino per la prima sera che poi abbiamo 3 giorni di lavoro e annessi organizzati? O anche consigli su cucina e bevande tipiche (anche quelle da evitare) sono benvenuti.
:-)

Stefania

Dario ha detto...

Bobbi', eviterò di consigliarti Thubron, ché in confronto Terzani ha il ritmo di Tarantino, e vedrò di consigliarti Tim Flannery (paleontologo, esploratore eccetera eccetera, niente meno che 'australiano dell'anno' nel 2007) se troverò e leggerò il suo Throwim Way Leg (tradotto in Italia come 'L'ultima tribù') su Papua.
Archite', l'altra volta avevo dovuto spiegare a te l'esternazione sua, mo' state pari :)
Stefa', ti avrei detto il solito: Cracovia, Auschwitz, Torùn - seguite a ruota da Danzica, giusto per far contento l'ingegnere. Ma su Varsavia non so cosa suggerirti, l'ultima volta che c'ho messo piede il presidente della repubblica era Lech Walesa.
Ri', l'esperienza ultraterrena in realtà risaliva alla sera prima. Dopodiché nonostante qualche pinta di troppo (per fortuna che il paese è vasto e spopolato, e se ti apparti dietro un albero è difficile che compaia una pattuglia della polizia, come mi capitò a Donetsk) la Pennetta me la sono sorbita in streaming fino alle 3 di notte, perché poi alle 8 SBS mi chiamava per un commento. Ho letto qualche critica alla telecronaca di Eurosport, ma considera che uno dei due stravede per l'ucraino, ha pure fondato un fan club in suo onore - la 'setta raeliana del guru Dolgopolov' - e non sopporta le uscite nazionaliste di Djokovic. Che in realtà da qualche mese s'è calmato, almeno in quel senso. Comunque ho azzardato che Nadal non vince il torneo, quindi scommetti pure tranquillamente su di lui :)
AleRo', dopo essermela fatta sotto a Manila m'ero ripromesso che per un po' avrei evitato posti pericolosi. Evidentemente 'un po'' è passato. Comunque sappi che in Papuasia hanno coniato il termine 'seconhan clos', la tipica storpiatura pidgin per indicare i vestiti occidentali di seconda mano, che pare abbondino. Contribuirò con una giacchetta a vento, un paio di t-shirt e camicette, un pantalone della tuta dei paracadutisti e col solito paio di scarpe. Sperando che non insistano per avere anche la macchina fotografica.

p.s. Luché, hai visto quante cose ti imparo? :)

Anonimo ha detto...

Compagni giornalisti avete troppa sete e non sapete approfittare delle libertà che avete
avete ancora la libertà di pensare
ma quello non lo fate e in cambio pretendete la libertà di scrivere
e di fotografare.
Immagini geniali e interessanti
di presidenti solidali e di mamme piangenti.
E in questa Italia piena di sgomento come siete coraggiosi, voi che vi buttate senza tremare un momento.
Cannibali, necrofili, deamicisiani e astuti e si direbbe proprio compiaciuti.
Voi vi buttate sul disastro umano
col gusto della lacrima in primo piano.
Sì, vabbe’, lo ammetto
la scomparsa dei fogli e della stampa
sarebbe forse una follia
ma io se fossi Dio
di fronte a tanta deficienza
non avrei certo la superstizione della democrazia.

Ingegnere

Un pubblicista ha detto...

@ Ingegnere
"Compagni giornalisti" ??????

E' una categoria di uomini soli.

Anonimo ha detto...

E' una categoria di uomini "sòla" spesso e volentieri, eh...

Stefania

Dario ha detto...

Ce l'hai con me, Simo'?

Anonimo ha detto...

Assolutamente no Dario. Ma è da un pò che ce l'ho sul gozzo e sinceramente la storia di Totti, Baldini, Enrique, Sabatini me l'ha fatto ritornare su come una peperonata poco digerita.

Naturalmente è il mio pensiero e non pretendo che sia Vangelo. Solo che in questo cavolo di paese manca veramente tutto. Uomini con le palle, cervelli pensanti, cultura...e invece ci ritroviamo i...vabbè non faccio nomi visto che qualched'uno lo conosci anche tu e non vorrei mai metterti in imbarazzo. Ma Gaber aveva ragione. E se ascoltate "Io se fossi Dio", vi fermate a riflettere all'anno in cui la pubblicò e pensate che sono passati 30anni....ed è ancora attuale...beh, qualcosa che non va ci sta, no?

Comunque voi la pensiate politicamente non potete non concordare con me che questa sia la peggiore classe politica mai avuta, trasversalmente, non dall'Italia, ma dall'Europa in generale. Ma credete davvero sia solo questo il dramma? E i giornali? O meglio i giornalisti...non lo so, forse ha ragione chi mi dice che sparo un pò a casaccio....ma non mi ci riconosco più nelle cose che leggo, nelle trasmissioni di approfondimento, in tutto ciò che dovrebbe informarmi e non orientarmi. Manca la serietà. Manca la buona fede. Non ci credo più. Non ci credo più. Comfortably numb...

Perchè credi che mi sia fermato a sentirti per radio?

No, non ce l'ho con te. Diciamo che "salvo" solo te...

Ingegnere

Dario ha detto...

Ah, volevo vede'.

p.s. comunque scherzavo ;)

Anonimo ha detto...

mi sono un po' persa...ho guardato solo i due video dei "papuasiani" (o papuesi? boh)... Devo dire la verità, leggo tutto con pochissima concentrazione, e se già la memoria delle cose scritte sul blog difettava prima figuriamoci ora che di media dormo 2-3 h al giorno. Valerio o fiore di zucchina è adorabile (vero zio Dario?) ma NON dorme, non gli interessa, c'ha troppe cose da fa' e da vede' intorno. Non sa quanto è bello il sonno...potrebbe andare a fare la rassegna stampa tra un po', tanto...

Un abbraccio a tutti, dite che per fine ottobre magari je la famo a organizzare una cenetta? Sperando che nel frattempo il rospetto si sia un po' emancipato dalla tetta.

p.s. letture: a parte qualche cosa di leggero e svuotatesta tipo Sophie Kinsella, ora sto leggendo Canale Mussolini di Pennacchi, e mi sono comprata già anche Il fasciocomunista. Vi farò sapere.

p.p.s.auguri al Capitano. Io per questa Roma sono fiduciosa...mi sta piacendo l'idea. Spero che lascino a Luigi Enrico la possibilità di sbagliare e sperimentare quanto vuole

Zucchi