giovedì 10 gennaio 2013

La grande abbuffata


JAN 27th - Sun
Per vedere Murray a rete bisogna capitare casualmente ad un suo allenamento.  

JAN 26th - Sat
Dopo essermi scontrato a Roma con l'irritabilità della sua ragazza e a Melbourne con gli afrori della sua ascella, posso affermare con certezza che l'abbigliamento non è l'unico problema di Red Foo (nella foto scattata in sala stampa mentre la sua Vika festeggiava, anche se continuo a non sapere chi sia né per cosa sia famoso).


JAN 25th - Fri

JAN 24th - Thu
Da quando gli italiani sono tutti fuori in singolare, ci dedichiamo a doppi e juniores, cioè categorie del pensiero tennistico ignote persino alle statistiche. L'anno scorso il pungolavo puntualmente Ed dell'ITF, quest'anno l'agnello sacrificale di turno si chiama Jim. Dal mio costante mobbing è emerso che:
- Nessuna coppia italiana ha (anzi, aveva) mai vinto gli Australian Open
- Era dal 2004 che la coppia numero 1 del tabellone di doppio femminile vinceva il torneo
- Nessuna coppia maschile è mai arrivata in finale nel torneo
- Era dal 1994 che due australiani non disputavano la finale juniores maschile
- Nessun junior italiano è mai arrivato in finale a Melbourne (né a vincere, ça va sans dire)
- Era dal 2007 che uno non arrivava in semifinale
- Era dal 1987 che due juniores non arrivavano contemporaneamente ai quarti
- I due erano Diego Nargiso e Eduardo Rossi.
Chi fosse quest'ultimo, non lo sa neanche google.

JAN 21st - Tue
Shit happens, GQ...

JAN 20th - Mon
Channel 7 - titolare dei diritti tv del torneo - pende più verso il genere Studio Aperto che verso il tipo BBC. Ma stasera uno dei titoli d'apertura del telegiornale che prende di mira dei 'vandali' che hanno disegnato graffiti batte pure la storia delle papere che attraversano l'autostrada. Poi dice perché la gente si butta sulla Victoria Bitter.


JAN 18th - Fri
Luke Saville practising with Him
Tennis Australia m'ha mandato sotto una signorina parecchio sorridente per scroccare questa foto.
Ho ceduto di schianto, un po' come Tomic al terzo contro il tizio qua sopra.

p.s. l'altro, per la cronaca, è il vincitore di Wimbledon 2011 e degli Australian Open 2012, junior chiaramente. Non diventerà mai come l'Altro, ma è quanto di più simile ad un tennista under 20  ci sia al momento in Australia. E a differenza dell'Altro mi ha dato la sua email, anche lui per battere la suddetta foto.

JAN 17th - Thu
Il ragazzo dei Seppi vince dopo 4 ore e 7 minuti sotto 40 gradi


JAN 16th - Wed
Uno bravino


JAN 14th - MON
Gianni m'ha chiesto due volte il nome di battesimo della Puchkova. Che è Olga, mica difficile. Dopo aver cambiato idea svariate volte, aveva infatti deciso di scrivere il pezzo sul 6-0 6-0 che la russa ha rimediato dalla Sharapova nel match d'apertura sulla Rod Laver arena. Non un granché, come tema. Nel tentativo di dare un senso a questa storia, Gianni s'è buttato sulle statistiche. E dopo aver abbozzato il pezzo, mi ha chiesto un paio di volte se la Puchkova avesse mai perso 6-0 6-0 (sì), tre volte contro chi (Bartoli), quattro volte dove si giocasse la partita (Quebec City) e a che anno risalisse la partita (2006). A rotazione. Restando deboluccio, come spunto, Gianni mi ha chiesto qualche nota biografica della Puchkova. Non che io la conoscessi, ma almeno a differenza sua bazzico wikipedia e il sito WTA. Spulciati il quale, Gianni ed io siamo finiti dove nessuno dei due avrebbe mai pensato di finire, tantomeno insieme: sul sito di Nicki Minaj. Poi Gianni ha ritrovato l'appunto sul quale aveva scritto Cibulkova-Radwanska 6-0 6-0 - il risultato era al contrario - e mi ha chiesto un paio di volte in quale torneo si fosse giocata quella finale. Quindi mi ha domandato perché avesse preso quell'appunto. Ed è ricominciato il giro di Puchkova-Bartoli, finale di Quebec City 2006, Nicki Minaj e Radwanska-Cibulkova (con divagazioni sul tema, tipo le frequentazioni di quest'ultima con mezzo circuito ATP, da Monfils a Melzer).
Quando Gianni mi ha detto di essere bollito, anzi di avere proprio l'alzheimer, non me la sono sentita di contraddirlo. Su sua richiesta gli ho suggerito che l'autore di Alice nel paese delle meraviglie è Lewis Carroll. Poi ho dovuto puntualizzare che Carroll si scrive con due L. Dopo aver riletto il suo articolo per La Repubblica, Gianni ha confessato che se un pezzo del genere lo avesse scritto un giovane, lo avrebbero licenziato per manifesta incapacità. Anche lì non me la sono sentita di contraddirlo.

p.s. Fra un'intervista e l'altra mi ha raccontato di quando perse lottando con Drobny, di quando da giocatore gli fecero assumere stimolina, di quando a casa sua Tony Roche allungò il barolo con la coca cola, che la segretaria di De Gaulle era stata campionessa di Francia, della sua colf rumena, che il figlio di Gianni Brera gli dà dell'omosessuale in un libro, che nel '60 sarebbe dovuto venire in Australia come capitano di Coppa Davis ma dovette saltare la trasferta per via del tifo e last but not least che Nicola Pietrangeli e Lea Pericoli non hanno mai fatto l'amore.

JAN 13th - Sun 
Simone Bolelli e Umberto Rianna
L'anno scorso mi chiedevano tutti a che ora avevo il volo di ritorno, quest'anno da quanto sono arrivato. Alla gente proprio non entra in testa che io viva qui. Solo oggi me l'hanno chiesto Seppi, Fognini, Lorenzi, Bracciali, la Santangelo e il coach della Errani, Lozano. Bolelli e la Schiavone stavano per chiedermelo, poi devono essere stati  folgorati da una visione: il Bole delle 10 mail che ci siamo scambiati il mese scorso, la Leonessa del pranzo di Natale a casa del suo ex preparatore atletico, che vive a 2 minuti da casa mia. Durante le qualificazioni invece, la solfa è stata una tassa fissa. Abito lì, alle spalle dello stadio, e lavoro là, a  500 metri di distanza. Qui ci vengo tutti i giorni, sono pure un socio del circolo, quando non giocare voi ci gioco io. Sì, anche Barsacchi lavora a Melbourne Park e sì, anche lui vive a Richmond. Io faccio il giornalista nella radio nazionale australiana. Sono entrato per concorso. No, il programma è in italiano. Sì, mi trovo abbastanza bene. Sì, qui la qualità della vita è molto buona. Sì, gli stipendi sono alti. Sì, l'Australia è benestante e la gente serena. Sì, mi mancano i miei, gli amici, la mozzarella e i salumi. Sì, lo so che l'Italia sta facendo una brutta fine. Sì lo so che è diventata invivibile. Mah, non lo so. A Roma vengo ogni tanto, ma sempre per gli Internazionali. Sì, ci vediamo al Foro. Bella.

JAN 12th - SAT
(e visto che sul sito della FIT non me lo firmano)
Novak Djokovic e Victoria Azarenka tornano a Melbourne da campioni in carica e da numeri 1 delle rispettive classifiche, una doppia circostanza che qui non si verificava da 15 anni. La differenza tra i due la fanno soprattutto le prospettive: il serbo ha evitato Murray in semifinale, dall'Australia ripartirà comunque vada in cima alla graduatoria e può perciò puntare senza troppe pressioni ad un tris consecutivo che a Melbourne non è mai riuscito a nessuno nell'era Open. La bielorussa, al contrario, è obbligata a replicare la vittoria del 2012, quando in finale surclassò Maria Sharapova, per evitare di farsi scavalcare in classifica dalla siberiana o - più probabilmente - da Serena Williams.

Serena Williams - Torna in testa alla classifica WTA se raggiunge almeno le semifinali (andrebbe a 10370 punti) e Maria Sharapova non vince il torneo. Può diventare n.1 anche raggiungendo gli ottavi (9750) o i quarti (9970), se la Sharapova non va in finale (in quel caso salirebbe a 10045) e la Azarenka non vince il torneo (10325). Può tornare in testa al ranking anche fermandosi al terzo turno (9630), ammesso che la Azarenka (9725) e Sharapova (10045) perdano prima della finale. Persino con un'eliminazione al primo (9475) o al secondo (9570) turno, la Williams potrebbe aritmeticamente puntare al primo posto, ma dovrebbe sperare che la Azarenka non arrivi in finale (9725) e la Sharapova non arrivi in semifinale (9545).

Maria Sharapova - Torna in testa alla classifica WTA se vince il torneo e contemporaneamente Serena Williams non va in finale. La russa può riprendersi lo scettro mondiale anche se si ferma in finale (10045), a patto che a batterla non sia la Azarenka (10325) e che la Williams perda prima delle semifinali (10370). Potrebbe bastarle anche arrivare solo in semifinale (9545), ammesso che la Williams perda nei primi 2 turni e che la Azarenka non vada in finale (9725).

Victoria Azarenka - Può conservare il primo posto del ranking WTA solo in caso di vittoria agli Australian Open e se contemporaneamente Serena Williams non arriva in semifinale. Arrivando in finale (9725), la bielorussa può mantenere la leadership solo se la Sharapova non arriva in finale e Serena Williams perde nei primi 3 turni.

Sono esclusi casi di primo post ex-aequo. In caso di finale Sharapova-Williams, la statunitense tornerebbe al primo posto della classifica a prescindere dal risultato. In caso di vittoria della Azarenka (10325) in finale sulla Sharapova (10045), con la Williams eliminata in semifinale (10370), l'americana sarebbe prima per 45 punti.

JAN 10th - Thu
Jordan Pankiw, "coach" di Fabbiano

L'agenzia immobiliare ha impiegato solo 4 settimane per mandarci uno che ci liberasse dalla schiavitù del secchio per scaricare il water. Poi l'idraulico c'ha messo di suo un'altra ora di ritardo, così ho fatto appena in tempo a vedere Igor annullare 3 set point consecutivi e vincere il suo match di primo turno contro Ivo Minar. Quindi ho testato la gamba, macinando chilometri fra un campo e l'altro per vedere Naso, Ghedin, Starace, Giannessi, Berankis, Veic, Dustov e Fabbiano. Questi ultimi due non sapevo neanche che faccia avessero, prima delle quali. Tant'è che venerdì scorso, passando per i campi alla vana ricerca dell'accredito, è stato uno di loro ad attaccare bottone. Farrukh Dustov - uzbeko di Bolzano - aveva bisogno di un paio di scarpe nuove e di incordare le racchette. Nell'universo dei tennisti oltre la centesima posizione vige ancora il fai-da-te. E chi meglio di uno che della città conosce ogni segreto, dalle pizzerie alle sarte cinesi? In breve, dopo un giro di telefonate ho dirottato entrambi su Serving Aces, il negozio di tennis gestito da un italiano - Stefano Prete - dove ad ottobre ho preso, anche se sarebbe più corretto dire rimediato, due Head. Messi in guardia Dustov e Fabbiano (pugliese di Foligno) sul rischio che correvano, e autorizzati entrambi ad usare la forza, li ho affidati a Jordan Pankiw, il sedicenne aspirante giocatore che intanto si fa le ossa come incordatore. Lui ha anzitutto aperto il negozio nel giorno di chiusura, poi da lì in poi gli eventi hanno preso una piega prevedibilissima. Jordi è campione mondiale di faccia come il culo, e per due mesi mi ha martellato per essere messo in contatto con Vinci, Errani, Oprandi e compagnia bella. Oggi però la sua perseveranza e cacacazzaggine è stata premiata, e Jordi gira per Melbourne Park con l'accredito da coach. Se Fabbiano fa strada nel tabellone delle quali, entra nel main draw e pesca uno forte, Jordi è capace che finisce in prima fila sulla Rod Laver Arena, quindi in televisione e magari in futuro pure a fare lo sparring della Schiavone. Cosa che comunque non gli auguro assolutamente.

Thomas Fabbiano dopo la vittoria sull'indiano Bhambri

JAN 9th, Wed

Kunitsyn intervistato dal sito ufficiale
La sarta cinese di Bridge road mi ha sistemato due pantaloni quasi gratis, e quando li ho ritirati ho capito anche perché. "Tu sei un tennista, no? - mi ha fatto, allungandomi un plico di volantini "Puoi girarli a quelli del torneo?". I vantaggi del sembrare un tennista ai civili e un giornalista ai tennisti. Infatti appena è arrivato a Melbourne, Jack Reader mi ha mandato un sms. Era mezzanotte, ma fin qui tutto normale. Voleva scusarsi per avermi infranto il cuore sciogliendo il sodalizio con Dolgopolov, e qui la faccenda si fa già più strana. Ma è il fatto che lui, australiano, chiedesse a me, italiano, dove andare a mangiare in città, sfiora il bizzarro forte. Il primo istinto è stato quello di rispondergli: "Ah Jack, ma un amico non ce l'hai?". Per carità, avendo fatto parte della giuria che ha eletto la miglior pizza della città e del Paese un'idea dei ristoranti che non siano cinesi o indiani me la sono fatta. Ma lui che ne sapeva? Giacomino alla fine ha insistito per portarmi a cena fuori con uno dei suoi giocatori. Si chiama Igor Kunitsyn, parla con l'accento di Parma anche se viene da Vladivostok e in classifica è crollato al 170° posto. Ma qualche anno fa strapazzava Safin nella finale di Mosca, nell'ultimo torneo di Terminator. Eppure, in mezzo ad uno che fino a ieri allenava il numero 13 del mondo e uno che ha battuto l'ex numero 1, il cuoco-tennista veneto della Svolta ha riconosciuto me. "Te hai una faccia conosciuta... ma che lavoravi a SuperTennis?".


JAN 8th, Tue
Roche, ex coach di Lendl e Federer
Mentre i giocatori impegnati nelle quali e la cinquantina già in tabellone che già bazzicano Melbourne sgomitavano per avere un campo periferico sul quale allenarsi per un'oretta salvo poi lasciarlo appena finito il turno, sulla Rod Laver arena giocavano, urlando come ossessi ad ogni punto, il figlio di Piatti e il nipote di Roche. Tredici anni in due. Per la cronaca il campo ha detto che se Rocco ha mezza chance di sfondare, Jack Roche deve trovarsi un lavoro.