giovedì 14 novembre 2013

Working boy

Qualche tempo fa, ficcando il naso tra le carte dell'istituto nazionale di previdenza sociale, ho scoperto di avere un fondo pensione anoressico. Non che mi illudessi, ma fra una decina di datori di lavoro, una quindicina di anni di attività e tante di quelle tasse pagate da ricevere sempre rimborsi pari a una tredicesima, speravo in qualcosa di più di 9 mesi di contributi.
Pare che all'INPS risultino solo i versamenti fatti quando ero ancora vergine, nel '96.Oltre a bazzicare i corridoi della Lumsa e a raccontare in radio e sul Corriere le partite di Almas, Montespaccato e spesso pure Rebibbia, all'epoca arrotondavo facendo lo steward alla Fiera di Roma.
Il lavoro era semplice: bastava calzare le scarpe della cresima e indossare un vestito fatto su misura (detratto dai compensi, ça va sans dire) e rassegnarsi a trascorrere lunghissime giornate in piedi e a digiuno, in attesa che Steve Jobs o chi per lui risolvessero l'impasse con qualcosa di più interattivo di un walkie talkie..
L'unico modo per combattere la noia era dedicarsi ad uno sport nel quale da allora, modestamente, me la cavo alla grande: attaccare bottone con gli sconosciuti.
Se mi assegnavano al cancello su via Cristoforo Colombo potevo conoscere ricchissime nobili col barboncino che poi mi tempestavano di chiamate e mi invitavano alle loro cene eleganti ai Parioli per presentarmi il figlio chirurgo e l'amico dell'ex Scià di Persia. Coi quali - a sentire la contessa - avevo un sacco di cose in comune.
Se finivo sul retro, a via dell'Arcadia, capitava che mi ritrovassi a piegarmi dalle risate con un muratore rumeno. Salvo poi scoprire che per rispondere al mio istinto feticista avevo appena fregato la targhetta metallica della sua Dacia. E mentre ridevamo insieme ce l'avevo nel taschino.
Se invece dovevo tenere a bada il famigerato ingresso secondario di via dei Georgofili, potevo ripassare l'esame di Teorie e Tecniche delle Comunicazioni di Massa o leggere il Paradiso degli Orchi in due giorni.
Il tempo non mancava, soprattutto se in assenza di qualche collega toccava coprire due turni, lavorando dalle 7 alle 23. A me in realtà successe solo una volta: tornai a casa a mezzanotte con due occhiaie e un sorriso così, perché con una botta sola avevo fatto 96mila lire. Abbastanza per una settimana in Guatemala.
La Gesman - la benemerita cui devo gli unici versamenti INPS della mia vita lavorativa - pagava 6 mila lire all'ora. Poco prima che arrivasse l'euro, non ai tempi del Quartetto Cetra.
C'ho ripensato stamane, quando ho avuto la conferma che domani lavorerò dalle 6 alle 14.30 per il programma italiano di radio SBS  e poi - come inviato allo stadio - dalle 17 alle 23 per quello inglese di SBS 3. Non siamo alle 16 ore di fila ma poco ci manca. 

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Giocassi a tennis come scrivi non farei neanche un 15.

Anonimo ha detto...

In pratica ci vuoi fra credere che hai pucciato il biscotto a 20 anni? Flavio :)

giancarlo ha detto...

nadal era un destro naturale "forzato" a diventare mancino?

Dario ha detto...

Gieich, in casa Nadal sono schizzati assai e Toni e' un bel matto, ma pare che Rafa abbia preso spontaneamente la racchetta in mano con la sinistra. Certo, poi visto che fa tutto il resto con la destra e che e' un campionario vivente di tutte le manie psicotiche, le chiacchiere si sprecano. Ma com'e' sta domanda? :)
Flavio, si' e il qui presente Gieich potrebbe farmi da testimone. Ero talmente disperato che spesso zompavo addosso a lui.
Angeli, se nella frase sostituisci 'TU' con 'IO' (giocassi), invece di un complimento pare un insulto. Per questo la pagherai cara, quando ti ripresenti in campo ti becchi il terzo 6-0 6-0 di fila.

Ma com'e' sta domanda? :) ha detto...

la volevo fare a clerici ma non ho il suo cellulare... boh tempo fa lessi sta cosa da qualche parte sul web e ieri mentri ti leggevo è ricicciata fori. "Pare che"...sei proprio giornalista... vabbè la prossima volta che lo incontri chiediglielo. brehme era un destro forzato a sinistra? oppure un mancino naturale che tirava i rigori col destro?
giancarlo.

Anonimo ha detto...

Lo sport dell' attaccar bottone!! in effetti si, Dario, se ci fosse un campionato del mondo staresti sicuramente sul podio! ho sempre invidiato questa tua "dote atletica"!!
In quanto al fondo pensione, beh, se continuerà a rimanere fra lo snello e l' anoressico.... potrai sempre scegliere di passare una serena vecchiaia.... in Guatemala! (magari ci fai ancora una settimana con il corrispettivo di 96.000 lire!)
Ciao Darietto, goditi il tuo tour de force day!
Cocchina

Dario ha detto...

Gieich, Clerici non ce l'ha il cellulare. Però ho il suo numero di casa, se ti interessa. Comunque a proposito di Nadal la mia non era approssimazione, ma un omaggio alla figura retorica della dubitazione. Mi pare. E credo che Brehme fosse un destro adattato a sinistra, come Maldini e Nela.
Cocchì, vedessi che cene, a casa della Mungo. Posate d'argento, soffitti affrescati e lei che mi presentava come uno 'studioso di comunicazione'.
Senti un po'... visto che la prossima settimana il campionato australiano lo coprono da Sydney e vado in libera uscita in Tasmania, mi dai la tua top 3 dell'isola?

giancarlo ha detto...

grande clerici!
casomai nela era un mancino adatttato a destra. per un solo - magico - anno. oh quasi non ci credo ti colsi in fallo...
ma garcia l'hai intervistato tu?

Dario ha detto...

Biondi', illustravo il concetto di tizio che gioca da una parte ma in realtà dovrebbe stare dall'altra. Tipo Renzi, ecco.
No, non l'ho intervistato io Garcia. Anche perché se ti capita di guardare le immagini vedrai che c'è un interlocutore sul posto che gli formula le domande per conto di SBS. E siccome lui non è venuto qui, sarei dovuto venire io lì. Mo', vabbé che non muoio dalla voglia di vedere tua moglie, ma ti assicuro che se vengo ti avviso.

giancarlo ha detto...

non vidi le immagini, mi scusasse.
oh che dirti persino un vecchio comunista come mio padre è andato a votare renzi...(però j'ha dato un euro invece che due, il suo voto varrà la metà?)