venerdì 29 marzo 2019

L'ombelico del mondo

I primi abitanti furono una manciata di polinesiani che finirono sulle sue coste tra l'undicesimo e il dodicesimo secolo dopo Cristo e che la battezzarono te pito o te henua, l'ombelico del mondo. Si trattava sicuramente di navigatori esperti, abituati a sfidare l'oceano Pacifico, esplorandolo passo a passo, e che avevano per questo sviluppato l'abitudine di invertire la rotta a U dopo aver consumato la meta' delle scorte di viveri. Una precauzione necessaria per garantirsi il rientro prima di esaurirle ma che nella circostanza fu probabilmente accompagnata da una buona dose di caso e buona sorte. E' infatti improbabile che fossero partiti da qualsiasi punto allora abitato con l'intenzione di arrivare su un'isoletta grande due volte Pantelleria e che si nasconde a 2,000 chilometri da Pitcairn e a 3,500 dalle coste cilene. Arrivarci una prima volta sarebbe stato come trovare un ago in un pagliaio. Trovarla una seconda come vincere al Superenalotto.

Il nome col quale la conosciamo oggi - Isla de Pascua, in tutte le lingue e declinazioni - viene sicuramente dall'esploratore olandese Roggeveen, che la avvisto' il 5 aprile del 1722, nel giorno della ricorrenza cattolica, quando gli abitanti erano diventati un paio di migliaia. Invece e' piu' incerta l'origine del nome Rapa Nui, che dovrebbe essere attribuito ai polinesiani stessi. Secondo alcune teorie l'avrebbero chiamata cosi' dopo la loro deportazione a Tahiti, quando cioe' - a forza di tratta degli schiavi nel Pacifico - gli europei avevano accelerato il processo di spopolamento che avrebbe portato l'isola di Pasqua a contare appena 111 abitanti nel momento in cui - nel 1886 - fu annessa al Cile.  Uno scherzo della storia che los pasquenses non hanno mai davvero digerito.

Meno nebulosa invece e' diventata - negli anni - l'origine dei moai e il presunto nesso tra uso indiscriminato delle risorse e collasso della civilta' che sull'isola per qualche secolo aveva prosperato.

(to be continued)

1 commento:

Franco Serafino ha detto...

Dario,amico mio, sono Franco Serafino di Cucine e Dintorni a Roma.Come stai?Spero bene così spero della tua signora.Spesso penso a Te,a Voi ma specialmente in questo periodo perché arrivano brutte notizie,riguardo gli incendi,spero che voi siate in zone non interessate.Le immagini che ci arrivano sono spaventose e sono preoccupato per Voi.Aggiungo che non sono un esperto di blog e che se Tu leggerai queste mie poche righe, e che se mi risponderai, spero di riuscire a leggerla.Volendo puoi eventualmente mandarmi un mail,per me molto più facile,la mia mail è:franco@cucineedintorni.info