L’aria umida dell’alba è intrisa di cemento e carbone quando il señor Hugo ferma l’utilitaria ad un incrocio della periferia di Ciudad Guayana per farmi salire. Fra una chiatta e una foratura, prima di mezzogiorno mi racconta la sua vita. Ha fatto l’autista e la spia, s’è sposato due volte e per i suoi sei bambini ha scelto solo nomi italiani. Marinella, Silvana, Dino, Carlo Alberto, Marcello, Ornella. Neanche lui sa spiegarsi perché. Ora lavora nella laguna di Guri, la gigantesca figlia artificiale della diga eretta a 100km dal punto in cui il Caronì imbrunito dai sedimenti organici s’immette nel giallo paglierino dell’Orinoco. Il bacino alimenta la seconda centrale idroelettrica del mondo, una macchina programmata per produrre 10 milioni di kW/h, l’equivalente di 300mila barili di petrolio. Quando arriviamo a Tucupita, sul parabrezza brilla ancora la chiazza rossastra del volatile che ci si è schiantato contro. Saluto e mi guardo attorno. I manifesti dichiarano perentorii che el delta esta con Chavez. A 750 chilometri da Caracas, la propaganda non ha orecchie per il dissenso né il senso del pudore. Alla periferia dell’impero pare che il golpe di tre mesi fa sia stata un’architettura mediatica filo-occidentale e che la marcia di protesta della prossima settimana sarà un flop. Invece parteciperanno due milioni di persone, un rio de gente. Alle soglie della foresta amazzonica, le informazioni dal resto del mondo filtrano anestetizzate e confuse. Sembra tutto superfluo. L’euro è così fresco che nessuno si fida di quelle banconote vivaci, il dollaro è talmente forte sul bolivar che neanche le banche accettano i miei biglietti verdi. Dopo due notti ospite di una famiglia cilena di Puerto Ordaz, sono obbligato ad accettare il cambio in nero proposto da un tappezziere libanese. Ho bisogno di moneta locale per contrattare con un pescatore di nome José Gregorio. La sua imbarcazione è la tipica canoa ricavata da un tronco scavato. Per scivolare nel delta dell’Orinoco, la curiara – come la chiamano qui - è il miglior mezzo. Anzi, l’unico. Capelli ingrigiti e muscoli lucidati, Gregorio carica la barca con una tanica di gasolio, un secchio di manioca e uno di pesce secco, quindi fa salire la moglie - dal broncio proporziale ai tradimenti digeriti - e una giovane indigena. Il pescatore le bisbiglia che per lei lascerebbe la consorte. La ragazza abbassa lo sguardo. Esistono curiare da cinquanta posti, quella di Gregorio ne ha quattro. E l’ultimo è il mio. Il secondo fiume più lungo del Sudamerica zampilla dal massiccio della Guayana, descrive un arco ellissoidale cinque paralleli sopra l’equatore, sfiora l’Auyan Tepuy - la montagna del diavolo – da cui precipita per 979 metri il salto Angel, la cascata più alta della Terra, e alle porte di Barrancas si divide in 40 bracci principali. Quindi si espande per la superficie del Piemonte e dopo 2140km si insinua nell’oceano Atlantico per un fronte ampio 370. La tierra de gracia avvistata per primo da Colombo è un dedalo di isolotti rigogliosi formati dai sedimenti trasportati a valle in quantità così massicce che fra qualche secolo un istmo congiungerà Trinidad al continente sudamericano. Il clima del delta è tropicale, la temperatura media di 27° e l’umidità tanto elelvata che ogni anno piovono fino a 2 metri e mezzo d’acqua. Una quota non irrilevante la assorbo io, quel giorno. E’ qui che scondo Dafoe si arenò Robinson Crusoe. Ed è qui che Alonso de Ojeda, il primo esploratore a risalire l’Orinoco, nel 1499 decise di battezzare l’intera regione Veneciola, piccola Venezia. Da cui, appunto, Venezuela. Da allora, incuranti della scoperta dei giacimenti petroliferi e pressocché insensibili alle sirene del turismo, gli indigeni Warao – letteralmente ‘il popolo delle canoe’ – hanno continuato a vivere su palafitte circondate da ninfee e mangrovie e a trarre il loro sostentamento dal wirinoko, il ‘luogo dove si rema’. La leggenda vuole che siano gli eredi del progenitore universale, l’etnografia che siano migrati dal cuore della giungla, l’antropologia che siano organizzati in base ad una struttura sociale piramidale guidata da capi-villaggio, sciamani e sacerdoti, la cronaca che lottino quotidianamente con caimani e anaconde, rabbia e tubercolosi, piranhas e trafficanti di droga. Sono ventottomila, e pur vivendo in un ecosistema arricchito da più di mille specie di uccelli e nel quale le maree spingono fra i canali grandi quantità di pesce marino a beneficio di scimmie, rettili e toninas, i delfini d’acqua dolce, i Warao disdegnano la caccia. Gli adulti, che insegnano ai bambini prima a nuotare che a camminare, coltivano la palma moriche, una pianta selvatica da cui ricavano frutta, bevande, pane, legno e fibre per realizzare gli oggetti di vimini, i vestiti e le amache. Gli abitanti di un villaggio me ne offrono una per la notte, quando la temperatura del delta dell’Orinoco sprofonda, lo spazio si riempie di legioni di zanzare grosse come ragni e io, per un attimo, rimpiango il cemento. (tratto da Ulisse n.294 - Febbraio 2009)
27 commenti:
come al solito quando leggo i tuoi pezzi mi sento trasportata in posti che probabilmente non vedrò mai e in situazioni che sicuramente non vivrò mai...tra la mia zucchinaggine e la mia "ignoranza" grazie per questo altro regalo. un abbraccio
Chiara
Buongiorno Chiara. Anch'io quando leggo Dario penso la stessa cosa ma, come dice il saggio, MAI DIRE MAI......
Saluti a tutti
Stefania
p.s. Su Panucci: penso che abbia tentato di fare il paragnosta. Ora visto che i difensori della Roma stanno un pò "come d'autunno, sugli alberi, le foglie" credo che ci farebbe comodo. Bò?
io direi anche
Non dire gatto se non lo hai nel sacco!
ps - ma ora che è finito il tennis hai deciso che dormivi troppo? ;)
Il solito intenso racconto, descritto con la consueta maestria. Cosa aspetti a scrivere un libro. Non si accettano scuse del tipo: non hai tempo, non dormi (ora dovrai svegliarti anche prima), vivi in 22 metri quadrati e ultimo ma non ultimo c’è pure “l’intrusa” a tenerti impegnato. I bloggaroli fedeli, qualora accadesse l’evento, si aspettano minimo una copia omaggio con tanto di dedica.
Chiara, Federico, Kapuscinski è ancora in waiting list.
Un saluto a tutti
AleRoma55
io il libro preferisco comprarlo, ma la dedica la voglio!!
Caro Dario,
sono Stefano Gianni (roccioso, quanto pippa, difensore della Nova Spes...). Sono certo che ti ricordi.
Ti sento tutte le mattine e devo dire che tieni un blog bellissimo.
Congratulazioni, sei veramente bravo!
un abbraccio
Stefano
Concordo......
....su tutto!
Che aggiungere? Un abbraccio a tutti!!!!
A Dà, per piacere, SCRIVI STO LIBRO se no vengo a prenderti di persona!!!!
Ingegnere
sto ancora al lavoro, cacchio!!
comunque mi fa piacere vedere che ogni tanto ci ritroviamo anche qua...fedeli a questo blog coì bello.
AleRoma, piacere di risentirti...anche per me è ancora in lista.
Un abbraccio a Stefania. E a Margherita.
e benvenuto a Stefano!
magari il libro, lo regalerei a tutti quelli a cui voglio bene, perchè se lo meriterebbero.
un abbraccio a tutti
chiara
Bentrovato, Ste', e grazie! Certo che mi ricordo ... Qual buon vento ti porta in auto tutte le mattine?
"Roccioso quanto pippa" fa ridere, soprattutto pensando al tuo ex compagno di reparto che oggi bazzica i tribunali lucani e vuol fare il magistrato. Livio sì che era 'na pippa al sugo.
E neanche rocciosa (ah, per la cronaca i pezzi per il Corriere li scrivevo io dietro pseudonimo...)
Prego, Zucchi', come sempre.
D'accordo, Stefania. Ma siccome è una storia contorta posso evitare di firmare il decreto?
"Finito il tennis", Federi'? Open del Brasile a Costa do Sauipe la prossima settimana, Marsiglia quella a venire, Acapulco quella dopo ancora. Tutti in diretta, dai quarti in poi. Anche nel tennis mica esiste solo la Champions League. Insomma, avoja a dormi' poco e a trova' altre scuse per non scrivere un bel niente ;)
Anche perché - cari Simo' & AleRo' - non ci sono solo la radio, la tv, le telecronache, Ulisse e le intruse in 23 metri quadri. Faccio pure l'autore. Qui si lavora dalle 5 alle 5 perché poi toccherà pure andare a conoscere i suoceri.
Cercasi G&fam per auguri pubblici.
n.b. almanacco dell'anno dopo: a Sydney piove tutti i giorni. Pare Roma. A 'sto punto mi sa che sono io. L'ultima nave buona per la Nuova Zelanda è una crociera extralusso tutta piena. L'ultimo treno per la restaurazione è una mail piena di mi sa che. Anfatti.
solo una cosa al volo
grazie per aver precisato che l'intervento del direttore del Tempo non è vita natural durante :D
per carità proprio mentre parlava mi davo un sacco di motivi per ascoltarlo (tra cui il fatto che fa sempre bene ascoltare opinioni sempre diverse dalle proprie) però sapere che magari per una settimana ascolteremo Mieli o Mauro o Zucconi ecc. mi fa stare più tranquillo.
Sempre un piacere leggerti.
Sempre un piacere.
Ho detto "leggerti" pero'... :)
in questa giornata buia e triste, i tuoi racconti sono attimi di gioia!grazie! Bianchì
D’accordo con Federico, per fortuna la partecipazione del direttore del Tempo si limita a questa settimana (e già sono sopravvissuto a tre suoi interventi). La sventura ha voluto che sia capitato proprio nella settimana della povera Eluana. Il direttore ha inanellato una serie di considerazioni che non ho minimamente condiviso; ma questo è il bello della democrazia. Di contro trovo sempre estremamente sagaci i corsivi di Massimo Gramellini sulla Stampa. Grazie Dario che nel mare magnum di articoli riesci a regalarci questi sottili spunti di meditazione.
AleRoma55
Buongiorno a tutti.
Ritorno al blog dopo molto tempo, perchè presa purtroppo da impegni più grandi di me.
Dario, come sempre sai descrivere luoghi, persone e fatti con una dovizia di particolari tale che la mia sensazione è di essere lì proprio in quei momenti.
A me praticamente non serve più partire, sono già stata lì con te...
Ale, ma 'sto Kapuscinski quando lo leggi??? Io te l'ho regalato, dammi un pò di soddisfazione!
Chiara, non aspettare Ale per leggerlo, sono certa che lo batterai sul tempo!
Comunque concordo pienamente sul fatto che il nostro Dario dovrebbe, in quei pochi minuti di tempo libero che gli restano, buttarsi a capofitto a scrivere finalmente un libro; pensa che cosa potrebbe uscirne da una tal penna!
Per ora ci 'accontentiamo' di quanto qui ci viene offerto... e non è affatto poco!!!
Ciao a tutti.
Margherita
Più che minuti mi sà che al nostro eroe delle 24 ore giornaliere gli rimane qualche secondo qua e là....
Tieni botta Dario!
Saluti
Stefania (oggi particolarmente di buon umore). Laifisnàu...
Ho letto su Ulisse (il magazine Alitalia) penso sia suo e volevo farle i complimenti per l'articolo interssantissimo e facile da leggere... anche il materiale fotografico è di primo livello.
Leggerò sicuramente con
maggiore interesse i suoi articoli.
Cordialità
Wafifi
Viste le pubbliche sollecitazioni di Margherita, ho riveduto la lista d’attesa dei libri da leggere e ho promosso d’ufficio al primo posto “In viaggio con Erodoto”. Chiara, Federico, devo dire che al momento il libro è scorrevole e gradevole e fa rivivere a chi ha fatto qualche viaggio emozioni e sensazioni provate. Mi sono improvvisamente imbattuto nella considerazione di Kapuscinsky: "Un viaggio non inizia nel momento in cui partiamo né finisce nel momento in cui raggiungiamo la meta. In realtà comincia molto prima e non finisce mai, dato che il nastro dei ricordi continua a scorrerci dentro anche dopo che ci siamo fermati. È il virus del viaggio, malattia sostanzialmente incurabile". Dario, chi meglio di te ci può confermare l'autenticità di questa affermazione? Il tuo nastro dei ricordi scorre almeno una volta al giorno attraverso un luogo, un viso, un colore, un sapore, un’emozione? Come curi il virus del viaggio in questo periodo di astinenza?
Un abbraccio a tutti e sempre……
FORZA ROMA
AleRoma55
bravo,bravo,bravo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Le 'pubbliche sollecitazioni' hanno però dato i loro frutti: sono riuscita a raggiungere l'obiettivo, così al più presto anche Chiara, affamata lettrice onnivora, potrà godere del feedback di Ale.
Sempre in attesa di leggere il nostro augusto scrittore...
Un saluto a tutti.
Margherita
Bacia Daniele e con la bieca scusa della sua laurea,non ti uccidere di panzerotti!
Che lo so che è tutta la' la questione della gita giu'!
ma sei in partenza per la Sicilia?
Ciao a tutti, appena tornata da Londra...stanca morta ma contenta, nonostante il risultato. Ero lì anche io, all'Emirates Stadium...bellissimo stadio, spettacolo ottimo, altro livello. Siamo anni luce lontani. A parte quello, ho visitato per quello che potevo Londra...e mi è piaciuta tanto. Era la prima volta che ci andavo. E ci voglio sicuramente tornare.
Nel frattempo si allunga la lista dei libri da leggere...Adesso anche "In viaggio con Erodoto"...Grazie per il primo feedback ad AleRoma, e grazie a Margherita per le sollecitazioni!! In effetti questo spazio continua a vivere anche di questo scambio tra di noi, ed è veramente utile e carino:-)
Sul risultato della Roma che devo dire? al ritorno prevedo Olimpico pieno, atmosfera da partita della vita e noi che stiamo vincendo 2a0....ma al 90o rigore per loro...Oppure 1a0 e si arriva ai rigori...e indovinate un po' chi si qualifica? vabbè, scusate il pessimismo:-)
Baci a tutti!!
Chiara
Vergognoso! Sono indignatissimo... e mi domando: se fosse stato Totti a fare quello che ha fatto Balotelli cosa avrebbero detto i prezolatissimi giornalisti? E perchè gli stessi chili d'inchiostro non sono stati consumati per il nuovo eroe milanese? Qui sento ancora parlare di fair-play...ma io rispetto chi mi batte lealmente e non certo chi poi, avendo avuto degli evidenti vantaggi, mi sbeffeggia pure...
Ogni anno è così..ogni volta è così! BASTA!!!! E che dire della telecronaca di Bruno Longhi ieri? Ai primi due gol della Roma il suo tono non ha subito modifiche: li ha commentati come se stesse commentando un passaggio a centrocampo...solo poi esaltarsi ai gol nerazzurri!
Insomma, non so se si è capito che sono schifato. Schifato dagli arroganti, dai maleducati, dai potenti, da chi vuole vincere sempre...
Ingegnere
amarezza enorme, ogni volta penso che non mi devo mai più stupire ne indignare ed invece ogni volta resto deluso amareggiato ed indignato, soprattutto da chi fa informazione (o disinformazione). è davvero triste vedere persone come De Rossi costrette a lottare come don chisciotte, senza neppure sancho a tenergli il cavallo.
per il resto sono stato finalmente contento di rivedere la mia Roma, quella che gioca palla a terra, con un modulo bellissimo che esalta il gruppo e non il singolo giocatore.
Sono sicuro che vedremo un'altra bellissima partita contro l'arsenal, anche se essere ottimisti sul passaggio del turno è diverso.
ps - le retine, o almeno una, a Prati... magari vado a sbirciare ;)
Orgogliosa di essere della Roma, in tutto e per tutto.
Saluti
Stefania
Vi racconto un episodio accaduto durante il campionato 72/73 (ero diciottenne, abbonato in curva sud) durante un Roma Inter, l’arbitro Michelotti di Parma decretò a tempo scaduto un rigore inesistente per un presunto fallo, avvenuto abbondantemente fuori area, di Giorgio Morini su Sandro Mazzola. Il torto subito scatenò l’ira dei tifosi giallorossi che invasero il campo.
Partita persa a tavolino e 2 giornate di squalifica del campo.
Sono passati quasi 40 anni e non è cambiato niente….. che tristezza
FORZA ROMA
AleRoma55
mamma mia AleRoma che amarezza che mi è venuta a leggere questo episodio...il famigerato Michelotti..Guarda, quasi la vorrei una invasione di campo dettata dall'indignazione, invece di questa rassegnazione rabbiosa che ormai proviamo. Ed è una rabbia indotta da anni, decenni di informazione di regime a tutti i livelli, dal calcio alla politica. Noi per fortuna continuiamo ad avere gli occhi aperti, a vedere...ma sentiamo (e abbiamo ragione) che non si può fare niente per cambiare. Ci sono cose ben più gravi in questo paese ma quello che hanno fatto al calcio è indegno perchè va a toccare una passione, qualcosa che tutti noi avremmo voluto mantenere pulito e in grado di farci sognare...se non altro una boccata di aria fresca in mezzo a tutti i problemi quotidiani. E invece no, manco questo.
la cosa che più mi amareggia è vedere DDR parlare con quella lucidità e quell'amarezza in mezzo ai sorrisetti sarcastici e alle battutine dei soliti servi che ci prendono pure per il sedere...
E' veramente uno schifo indegno.
Balotelli...specchio e frutto di questo paese che premia i disonesti e i cattivi.
p.s. AleRoma, al lavoro mi hanno filtrato Facebook, rubo qualche connessione qui e là quando posso (a casa non ho ancora internet)...appena potrò risponderò:-)
Chiara
Qui sento ancora parlare di fair-play...ma io rispetto chi mi batte lealmente e non certo chi poi, avendo avuto degli evidenti vantaggi, mi sbeffeggia pure
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