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*per le due o tre persone alle quali non ho ancora raccontato la storiella delle bombe, l'appuntamento è con il libro prossimamente in un uscita nelle migliori salsamenterie.
...e c'è un nuovo DarioTube
...è uno sporco lavoro, ma qualcuno doveva pur farlo!
creata una nuova galleria di foto di viaggio assortite e stravaganti... RTW Overland 2007-2008): Album di Viaggio ►
Il fatto è che esperienze così ti dicono che non sei un'entità estranea al mondo. Ti spiegano che il tuo corpo è tramite, non confine. Ti insegnano a non vivere sulla difensiva. A non provare mai disgusto o fastidio. Quasi mai paura. Vivi, capisci, accetti, ti integri. O ci provi, che è già qualcosa. Quando infine hai realizzato che l'essere umano è un animale inoffensivo, senti che puoi finalmente cominciare a correre senza freni. Ad amare. Kapuscinski sostiene che il viaggio insegna l'umilta' perche' ci mette di fronte alla nostra ignoranza. Vero. Le domande che restano appese sono sempre piu' delle risposte che suggerisce. Infatti a me restano un sacco di dubbi. Chissa' se qualcuno ha ritrovato la Professor Gul, per esempio. O chissa' se hanno allargato quella porticina fra Uzbekistan e Kazakhstan. E chissa' se il capitano di Labuhan Bajo ha rottamato la barca o c'ha messo un altro cacciavite. Chissa' se nel frattempo l'impiegato della banca di Dunhuang s'e' accorto che sopra la sua testa c'e' scritto Western Union e s'è fatto spiegare cos'è. Chissa' se nel motel di Comayagua, quello col murales di una coppia inciuciante dipinta in un cuore, hanno realizzato che chiamarlo Mi segunda ilusion porta quantomeno sfiga. Chissa' se quegli sticchi del Chilly Willy's l'ultima sera non si sono neanche avvicinate perche' tanto ce l'ho scritto in fronte che l'articolo non mi interessa.
Poi, quando l'aereo avra' rimbalzato sulla pista, i pensieri saranno stati cancellati da quell'applauso. Inconfondibile. In Italia - solo in Italia - pare che il comandante si esibisca in un triplo axel invece di fare il suo dovere. E allora saro' sceso sul pratico. Come sara' presentarsi senza dire "...come Mario con la D" e facendo cadere l'accento sulla vocale giusta. Come sara' usare gli euro dopo aver maneggiato altre 25 valute. Come sara' dormire su un letto mio dopo aver trascorso le notti in 150 posti diversi. Quanti sampietrini bagnati prima di volare giu' dal motorino. Quanto calda sara' la scossa degli abbracci.
E alla fine di tutto mi sara' rimasta una domanda. Una sola. Quella che mi tormenta da mesi. E alla quale non importa quanto legga, ascolti, cammini o pensi, non riesco a trovare la risposta giusta. Una domanda sola... Ma quale cavolo era il PIN del mio cellulare?
Gli edifici sono più colorati nelle città costiere dell’America latina perché le navi in arrivo dal Vecchio continente lasciavano a riva tutti gli scarti. Tra questi c’erano anche dei barattoli di vernice, che veniva raccolta e utilizzata dagli abitanti del posto. Visto che la vernice spesso non bastava per colorare tutta una facciata, le case finivano per essere dipinte con vari avanzi di vernice. Esempi molto chiari si possono vedere a La Boca, a Valparaiso o a Trinidad di Cuba.
Quanto al motivo per il quale questa usanza sia
diventata un marchio di fabbrica, le risposte sono varie. A differenza della
maggior parte del mondo occidentale, questi Paesi non sono mai stati soggetti
ad una forte regolamentazione, e se altrove le persone costruivano case seguendo
delle regole rigide, i latinos potevano sostanzialmente fare come di testa
loro, seguire i propri gusti e desideri. Il che non portava a nessuna
omologazione.
Usare una varietà
di colori, poi, col tempo non sono è diventato un modo per affermare la propria
individualità, ma è stata soprattutto una necessità. Nelle città brasiliane
come Ouro Preto o Salvador de Bahia, le case erano colorate perché non
esistevano gli indirizzi. Quindi per indicare dove abitavi o dove si trovava la
bottega del liutaio, dovevi menzionare “la casa gialla brillante nella strada
del mercato” o qualcosa del genere.
Questo spiegherebbe (il condizionale è d’obbligo, qui sto mettendo insieme riflessioni, teorie, spunti e deduzioni – non sia mai che qualcuno sappia qualcosa) anche una buona spiegazione del motivo per cui raramente vedi due pareti dello stesso colore, una accanto all’altra. Se la mia casa è rossa, è più probabile che il mio vicino dipinga la sua verde acqua, il prossimo blu e così via.
Una volta diventata una caratteristica in tutto il continente (e mezzo), il fattore estetico ha preso il sopravvento. I messicani dovevano dipingere le loro abitazioni e le loro attività commerciali per migliorare l’aspetto delle loro città, almeno nelle strade principali dei paesi. I governi locali, cioè, fornivano di proposito vernici colorate alle persone che vivevano in povertà per far sembrare le loro dimore meno malandate.
Infine, il messaggio in codici implicto. “Porque en los barrios, como en la naturaleza, los colores furtes significan peligro”.
In nessun altro posto al mondo come in Nicaragua, una serie di cose m’hanno richiamato l’attenzione, fatto pensare e suscitato domande senza risposte. Tipo.Perche' ci sono scuola bus americani degli anni Cinquanta arlecchinati con icone religiose e altri rigorosamente gialloneri, conservati come quando uscirono dalle fabbriche Ford, con ancora le targhe degli Istituti dell'Alabama e il mocciolo di Forrest Gump?