domenica 28 ottobre 2007

Paranoid androids

Sullo schermo la Thailandia, la Malesia e Singapore sono imbiancate, Papua e le isole indonesiane tinte con un giallo pallido. La chiazza rossa, effettivamente, veste il resto dell'Indocina, dallo Yunnan alla Cambogia, dalla Birmania al Vietnam. "Guarda il Laos - Mathieu, un mansueto barbuto di Lilla, mi ferma sulla porta dell'ostello di Kunming per mostrarmi un sito internet francese - e' giusto al centro della zona ad alto rischio malarico. Hai fatto la profilassi?". Ovviamente no. Primo perche' non ne sapevo nulla, e secondo poi perche' io e le malattie abbiamo un rapporto di reciproca indifferenza: io non mi preoccupo di loro, e loro mi lasciano in pace. "Tu hai voglia di scherzare. Ce l'hai il repellente antizanzare?". Quello si'. "Beh, non ci fai niente". ... "Fidati, andare in Laos senza precauzioni e' un azzardo". Ti ringrazio per l'appello accorato, Mathieu, ma per deformazione caratteriale gestisco meglio i guai che le paranoie. "Aspetta qui, ho una cosa che ti salvera' la vita". Se e' una scatola di preservativi, me l'ha gia' regalata un tuo concittadino tre mesi fa. Ed e' ancora incellophanata. "Tieni". Neanche il tempo di dileguarmi, che Mathieu riappare con il suo zainetto, occupato per un quarto da un contenitore della Tupperware da pic nic di Pasquetta. Solo che al posto dell'insalata di riso ci sono medicine a sufficienza per un reparto del Gemelli. Mancano solo quelle contro l'ipocondria. Dal mucchio ne estrae una confezione di Lariam 250mg e me la porge. "Prendi una compressa subito. Poi le altre ad intervalli di tre giorni". Ti ringrazio, ma mi risulta che queste ti scassino lo stomaco e che il morbo sia resistente al principio attivo. "Forse, ma e' l'unica cosa che puoi fare per limitare il rischio. Stai per andare incontro al paludisme". Veramente neanche in Botsw... "Se ti viene la febbre, corri subito all'ospedale". Ho capito va, grazie mille Mathieu. "Se non ce sono nei paraggi, consulta almeno un medico". Afferrato, grazie per le pillole. "Se la febbre non accenna a diminuire, continua a prenderne ad intervalli sempre piu' brevi, fino ad una pasticca ogni 6 ore". Si', mo' me lo segno. Grazie anche per le informazioni. "Dopodiche', se non le usi tutte, riconsegnale alle farmacie munite di contenitori per la raccolta di medicinali scaduti, con i quali...". GRAZIE, MATHIEU. Ma se non mi lasci prendere quel bus, in Laos neanche ci arrivo.Per una volta che il visto e' puntuale, il torpedone e' pieno. La soluzione diventa lo spezzatino fai da te. Sette passaggi, a partire da quello di un esuberante cinese che mi scorta di corsa al terminal recitando in un mantra tutte le marche di auto (Audi-Honda-Wolksvagen-Ferrari-Benz-Toyota-Opel-Bmw-oh-Bmw, ohi-ohi-ohi) che sogna di guidare, e in stazione ho giusto il tempo di risucchiare gli ennesimi noodles istantanei salendo in corsa sul bus per Mengla'. Ultimo biglietto utile, posto numero 33, proprio in fondo, dove i sedili sono lettini larghi 40 centimetri, lunghi meno del necessario, incavati nel solito cupolino porta-gambe, appiccicati e appiccicaticci. Il famoso genio dell'incastro ne ha ricavati dieci in un volume di due metri per due metri per due metri scarsi, ma la struttura scricchiola terribilmente ad ogni sobbalzo. Per entrarci bisogna contorcersi e incassarsi, per stendercisi bisognerebbe staccarsi le braccia, e compresa nel prezzo di ogni curva c'e' la ginocchiata del vicino che russa con le scarpe vicino alla testa. Nell'antro della promiscuita' confluiscono gli umori da usura del tempo, il tanfo dei calzini bucati, l'afrore dei vestiti mai troppo lavati. E non arriva un filo d'aria. In compenso dal motore salgono zaffate bollenti di olio bruciato che squagliano le scapole e amalgamano le puzze con maestria. L'effetto nel naso e' quello della spazzatura cotta al sole. Cerco disperatamente il bottone per spegnere la funzione olfattiva, poi provo a darmi il colpo di grazia con la discografia di Pino Daniele. Ma di prender sonno non se ne parla. E mentre ai lati della gabbia sfilano le ombre del Xishuangbanna e dei suoi contadini attrezzati con torcette frontali, alla quindicesima ora di sbatacchiamenti, inchiodate e gomitate, sentendo il richiamo del mio bistrattato apparato immunitario, inghiotto una compressa di Lariam. Per noia.

A Mengla' il bus arriva col buio. E sempre con l'oscurita', piu' di un'ora dopo, un furgoncino mi deposita a Mohan, il villaggio fantasma di frontiera. Dove aspetto le otto e mezza per la cerimonia di apertura del varco: tutto l'organico al completo, present arm, marcetta, sistemazione delle divise, passo dell'oca, alzabandiera e inno nazionale. La scenetta, immersa nella bruma dell'alba tropicale, andrebbe immortalata. Ma e' assolutamente vietato usare digitali e derivate. E poi riavvolgo il nastro degli ultimi due mesi: dall'Uzbekistan sono uscito col visto scaduto, in Kazakhstan sono entrato scavalcando una recinzione e ne sono fuoriuscito dichiarandomi un terrorista armato, in Kyrgyzstan sono arrivato e partito scattando foto ed esibendo visti approssimativi, in Tagikistan ho combinato di peggio. Almeno stavolta e' il caso di non insistere nella caccia ad un paio di manette. E poi la Cina ha gia' dato. In cima ad Irkeshtam, al di la' della sbarra di confine, invece di un cartello, di un segnale o di un semaforo, mi aveva accolto un militare. Bardato, infreddolito e ritto su un piedistallo da pizzardone, al mio passaggio aveva sollevato di colpo una bandierina verde, indicandomi il container del controllo passaporti (non che mi fosse sfuggito, essendo l'unica traccia della presenza umana nel raggio di cinque miglia) e intimandomi di riporre la macchina fotografica. Avevo obbedito a parole. Nei fatti lo scatto alla cieca inquadra sia il playmobil sia la bandierina. Salutata la Cina, un tuc-tuc mi scorta a Boten, sul lato laotiano del confine. I doganieri qui sono appena nove, e in una bacheca sfoggiano con orgoglio le istantanee di un'amichevole di calciotto con i dirimpettai. Solo che i cinesi sono quarantacinque. E della partita non si riporta il risultato.
Da Boten a Udomxai la strada e' spesso virtuale. Il limite e' fissato sui 30 orari, ma il problema e' avvicinarsi a quella velocita', non superarla. Mika aveva provato a convincermi che fosse una sciocchezza. Finlandese suburbano, con quelle guance rigonfie, il doppiomento, le narici larghe, il setto schiacciato e le labbra siliconate sembrava un suino albino. In realta' era soprattutto un cretino. Che nel Cloudland di Kunming mi aveva dato del quarantenne ("Sara' la barba". Si', oppure che sei un beota) dopo avermi mostrato una cartina del Laos, aver preso approssimativamente le misure della scala fra pollice e indice, allargato il compasso percettibilmente e posizionato le dita in linea retta fra la frontiera e Luang Prabang. Come se ci andassi in funicolare. "Sono 100km scarsi, ci vogliono un paio d'ore" la sua profezia. I chilometri sono 300 e le ore di viaggio 9 e mezzo. Durante le quali, fra un posto di blocco e l'altro, dalla vegetazione saltano fuori alcune bisce, parecchi camion disposti a frontali vincenti e una miriade di villaggetti identici: un pugno di palafitte col tetto spiovente di paglia, maialini che grufolano, uomini che trasportano fasci di legna sulla schiena, ragazzine con le sporte legate in fronte, donne che ruminano spighe di orzo, bambini che interrompono il gioco per correre sul ciglio a salutare il passaggio dei pickup, sciami di motorini tutti diversi, talmente piccoli che sembrano fatti in casa. E che si guidano con una mano, mentre l'altra tiene un ombrellino, una gallina o un neonato. Fra le palme e i banani le carnagioni si fanno ambrate, gli occhi si riprendono parte della forma tondeggiante, i sorrisi tornano a splendere, la quiete a regnare e soprattutto, come per miracolo, riappare il sole.
Ventotto ore dopo la partenza da Kunming, in qualche modo, arrivo a destinazione. E durante le operazioni di cambio incrocio un omino sulla sessantina. Tarchiato, con la testa ovoidale, un accenno di pappagorgia, gli occhi piccoli resi ancor piu' minuti dagli occhiali spessi e una buffa maniera di guardarti dal basso verso l'alto, inclinando indietro tutto il busto. Ha la silhouette inconfondibile della vecchia conoscenza, se non ricordo male si chiama Jean-Yvon. Ci siamo intravisti una mezza dozzina di volte, in passato, l'ultima quasi sei anni fa. E in sua assenza, nel suo disordinatissimo appartamento di Suresnes, alla periferia ovest di Parigi, ho trascorso settimane indimenticabili a base di frustrazione, alienazione e molto meno sesso di quanto avrei voluto. "Buongiorno zio, si ricorda di me?". "Ah... l'italiano... il giornalista... il fotografo... il viaggiatore". Si', tutto e niente, sono io. "...allora quando torna in Francia mi saluta sua nipote Carole?". Che sta in Tanzania. A proposito di coincidenze e mezze Delusioni.

Adagiata con i suoi 32 templi sulla penisoletta fra il Mekong e la docile sinusoide di un suo affluente, il Nam Khan, Luang Prabang e' patrimonio dell'umanita' che vive di turismo. Ma che appoggiandosi sulla gentilezza non smaliziata dei suoi abitanti non ha ancora perso l'ingenuita' della fanciulla acerba. Ex capitale del regno, e' una cittadina rilassata, garbata e tranquilla, che pero' in questi giorni e' agitata da un fermento positivo, da un fremito di gioia collettiva. Il 27 ottobre si celebra infatti il lai heau fai, una ricorrenza buddista che coincide con la festa per la luna piena piu' importante dell'anno, la prima che cade dopo la stagione monsonica. Quella che segna la fine delle piogge e il ritorno del sereno. Per tre giorni i monaci e gli abitanti preparano grandi barche di cartapesta, dispongono in ogni angolo candele e foglie di gelso inghirlandate con fiori arancioni, fanno le prove di effetti speciali con miccette e fischiabotti, assistono tifando a gare di canoa fra villaggi, sbattono piatti e suonano tamburi. Sono le prove generali della grande processione in abiti tradizionali che si conclude nel tempio principale, il Wat Xieng Thong (pron. Uat-scien-ton: quando un monaco m'ha chiesto se ci ero mai stato ho attaccato con Chicago e San Francisco, prima di arguire che avevo sbagliato strada...) mentre le barche vengono affidate alla corrente del poderoso Mekong. Tre giorni giovani giovani in una guesthouse profumata, in compagnia di Taylor la bionda, Christina la mora e Tierney la rossa - aspiranti fattone dal sangue anglosassone allungato col brunello di Montalcino - e di una biciclettina rosa, col cestino e senza freni, sulla cui sella appuntita metto a repentaglio reputazione, potenzialita' riproduttive e noce del capocollo fra le piste di campagna. Poi, quando della festa resta solo la cera rappresa sui marciapiedi e mi incammino verso Vientiane, lo rivedo. Mika, il finlandese dei 100 chilometri, delle 3 ore e dei 40 anni. Indossa un paio di anfibi e una tuta mimetica con striature ocra e sta sferzando l'aria con un arnese simile ad un manganello retrattile. "Mi alleno all'autodifesa attiva". Autoche? "Questo l'ho preso in un mercatino cinese, ma ho anche un coltello. Mi premunisco contro ogni pericolo". Nel Laos? "Certo. L'Indocina e' piena di rischi!". Come no. A proposito, Mika, tu l'hai fatta la profilassi antimalarica? No? Tieni, allora. Ne manca solo una...

50 commenti:

Dario ha detto...

Tre anni dopo, l'ostellaccio di Vientiane e' in ristrutturazione, quello che era l'unico ristorante occidentalizzato della zona e' stato scavalcato da quattro wine-bar-patisseries, e il locale semideserto e' ancora semideserto. Ma al posto del televisorino c'e' un plasma.

p.s. auguri (in anticipo) a Bene e (in ritardo) a Bela, la coppia piu' bella di San Cristobal de las Casas :)
p.p.s. a Manu' glieli faccio di persona fra un paio di giorni.

Dario ha detto...

Ho appena chiesto a questo giovane accanto a me se e' piu' vicina la Roma all'Inter o la Lazio al Siena. Lui mi ha fatto l'occhiolino. E' ora di andare...

Anonimo ha detto...

anche se la mia distanza agli eventi è fisicamente più ravvicinata, notizie sul campionato non so dartene. In compenso (?) ti faccio gli auguri per la festa Lai heau fai appena terminata, quella che segna "la fine delle pioggie e il ritorno del sereno" :) Buon inizio il Laos su una bicicletta rosa... :)
p.s. "l'uomo delle coincidenze" (solo a te capitano questi incontri con gente conosciuta dall'altra parte del mondo, per non parlare delle rivelazioni notturne ecc. ecc.)

Anonimo ha detto...

rileggendo il tuo commento qui sopra sembra che il tuo vicino di computer ti ha rimorchiato e sei andato via con lui... :D :D

Anonimo ha detto...

de rossi sbaglia un rigore a milano tirando un cucchiaio, ma la Roma vince ancora a milano! l'avresti mai detto!?

francesco

Anonimo ha detto...

Mah, merluzzo dimmi che non e' vero che hai ingurgitato la pillola! Guarda che la profilassi incomincia 3/4 settimane prima di arrivare nel luogo infestato dalla malaria e che, essendo una profilassi, ti copre per un 60% circa. Cio' significa che, se sfiga vuole che la Anopheles ti punga, hai un 40% di possibilita' di beccarti la malaria e che per curarla devi utilizzare una medicina piu' forte per contrastare la parassitosi......
Ma come hai fatto a farti fregare da uno che si chiama Mathieu? (inutili e fastidiosi e irritanti francesi.....campioni del mondo!!!)

Pigliatenapastigliesindamme'.......si pero' non via orale.....

G&pillole

Massimiliano ha detto...

Dario,ho installato internet! Finalmente potrò seguirti più assiduamente nelle tue peripezie. Ma io dico pé "calatte" te sei fatto impasticcà da Mathieu? Ma non lo sapevi che Pradè non l'ha preso proprio perchè sapeva che c'ha 'sto vizietto? Ha preferito Cicinho che oggi ha dato il suo primo segno di vita da che è a Roma:cross al bacio x Vucinic,anticipo del montenegrino su Nesta,0 a 1 e tutti a casa! Eccoce,Inter!!!!!!!! un abbraccio da Pippi

Dario ha detto...

Giancarli', ho preso la scatola per farlo star zitto e la pasticca per disperazione. Sotto sotto speravo che mi desse una botta in testa e mi facesse dormire. Il post volevo intitolarlo proprio pigliate'napastiglia, ma ho preferito i radiohead...chi sa, sa.
p.s. ora vado a cercare quel tizio cui diedi la felpa blu dell'Elsud :)
Francesco, da due anni a questa parte mi pare non si faccia altro che vincere, li'...
Considerando che Pippiano ha scoperto internet alle porte del 2008 oggi festeggio e passo sopra pure le "pioggie".
Chi mi dice quale bacca e' il \ la mulberry?

Anonimo ha detto...

Il mulberry sembra una mora
Da noi vengono chiamati gelsi.

Anonimo ha detto...

I miei complimenti, sei riuscito a trovare così lontano da casa un incrocio tra il Furio e il Prof. Raniero di Verdoniana memoria.

P.S. Ah il lariam fa male, più che allo stomaco, al fegato, perché proprio le cellule del fegato vengono prese d'assalto dalla malattia (più o meno)...

nesco ha detto...

Nooo ma stiamo parlando di Carolina?? Che e' sta storia?

Tra quattro giorni parto per la California, ma ci hanno appena scritto che l'aeroporto potrebbe essere chiuso da un momento all'altro. E non mi dispiacerebbe affatto, a dirtela tutta.

Intanto bel fine settimana con Nadine panciona, e con Emile : )

un abbraccio (solo a te : )


ps lasciate assolutamente perdere il Lariam, che oltre a non servire a niente, ma anzi essere deleterio per il proprio corpo, lascia dietro di se' drammatiche conseguenze per le popolazioni locali. Ciao ciao : )

Anonimo ha detto...

Ma non ti avevo avvisato di non prendere pasticche dagli sconosciuti? Era una raccomandazione da fare a quanto pare...vabbe`, si`, grande vittoria della Roma a Milano, ora stiamo a -3 dall'Inter, e dopodomani c'e` il derby. Notiziole rispetto al Laos, alla tua vita di questi tempi...pensa che stamattina a lezione di inglese qui al lavoro, si parlava di differenze culturali, e io ho parlato per mezz'ora del mio caro amico che sta in giro per il mondo e dei suoi racconti sulla Cina:-) La vita qui e` la solita, a parte che venerdi` grande uscita di coppie (tra cu B&B con rispettive consorti) per andare a vedere Jimmy a teatro in un'opera di Ionesco. ti faccio la recensione?:-) Mi manchi tanto.
Chiara Zucchina

Anonimo ha detto...

Chiare'... Dario stava tanto bene, je sei andata a nomina' l'accoppiata Jimmy-Ionesco... non c'era necessità.

un caloroso benenuto a Pippiano.

Anonimo ha detto...

Se BdC ha ragione da noi, terronia del sud, si chiamano "ASTURAVARRIFRISCANU" (per gli stranieri laotiani "a quest'ora vi rinfrescano" per il fatto che assunti in un momento di particolare calura hanno un'azione dissetante). Attenzione alle rosse, macchiano come vernice in fontana di Trevi.
p.s.: dovresti essere contento del fatto che il mio Palermo ha fermato la mia Inter. Uno 0-0 che mi lascia vincitore. Ma ora forza LAZIO (nella tana dei lupi ... sigh).

Anonimo ha detto...

Fulì... la chiosa del tuo messaggio credo che verrà digerita a stento anche in Laos.

Anonimo ha detto...

Fulippo...un colpo a tradimento...non me l'aspettavo...
Chiara Z.

Anonimo ha detto...

Che "simpatiche" queste case farmaceutiche: "LARIAM" è, di fatto, l'anagramma di "MALARIA"...

Anonimo ha detto...

Ci si avvicina sì, ma manca una A.

Anonimo ha detto...

.....la mulberry e' il "gelso rosso"....quello bianco non ricordo come s'appella pero' possiamo chiederlo al caro e savio Fulippo......commagghiaddiri?

Quelle felpe li sono un po' ovunque! Io l'ultima l'ho regalata ad un ragazzo cubano per farmi portare in bicicletta da plaza de la catedral al prado, di notte con Yomayra stravolta per l'intenso girovagare per l'Havana durante tutto il giorno......e Pietro paga!!!

Hasta la victoria!
G&felpa

mauro ha detto...

Cerco di ricambiare con l'aggiornamento delle classifiche....

1 Federer, Roger (SUI)7205
2 Nadal, Rafael (ESP) 5385
3 Djokovic, Novak (SRB)4470
4 Davydenko, Nikolay (RUS)3250
5 Roddick, Andy (USA) 2430
6 Ferrer, David (ESP)2130
7 Blake, James (USA)2110
8 Robredo, Tommy (ESP) 1965
9 Gonzalez, Fernando (CHI)1905
10 Haas, Tommy (GER)1870

1 HENIN, JUSTINE BEL 5930
2 KUZNETSOVA, SVETLANA RUS 3750
3 JANKOVIC, JELENA SRB 3475
4 IVANOVIC, ANA SRB 3161
5 WILLIAMS, SERENA USA 2767
6 SHARAPOVA, MARIA RUS 2666
7 CHAKVETADZE, ANNA RUS 2660
8 WILLIAMS, VENUS USA 2470
9 HANTUCHOVA, DANIELA SVK 2242
10BARTOLI, MARION FRA 2161

Massimiliano ha detto...

A Dà,ma tu intendevi MulBerry MulWhite........ah già quello si scrive con la A,allora non lo sò. Se il Bobo che mi ha dato il benvenuto(o benenuto che dir si voglia)è lo stesso che disegna strepitose vignette per Il Romanista,sappia che sono un suo fan scatenato e lo ringrazio del saluto,sennò non me ne importa nul.....scherzo!Chiunque tu sia contraccambio.

Anonimo ha detto...

Yes, Pippia'...
anch'io sono un fans scatenato dei tuoi sms... strepitosi!
Potremmo lavorare insieme :-)

Anonimo ha detto...

"Ci si avvicina sì, ma manca una A."

Grazie Preciso. Il mio "di fatto" intendeva proprio questo...

:)

Anonimo ha detto...

Dario, te dico solo che potrestio aver fatto nascere una colaborazione esplosiva bobo/pippiano.
p.s. pure io ascolto i tuoi sms:-)
Chiara Zucchina

Anonimo ha detto...

ciao Castà, ma insomma era bbona sta pasticca?
oggi nun me viene de prendete in giro,non so perchè. anzi sò costretto a ditte che scrivi proprio bene.
sarà il pensiero de annà e vede ionesco...o il derby.

Massimiliano ha detto...

Bobo,lavorare insieme eh.......perchè,anche tu rifornisci distributori automatici di bevande calde,snacks e bevande fredde? Scherzo,come OVVIAMENTE anche tu! No,perchè se così non fosse, non vedo che tipo di collaborazione potrebbe nascere tra uno come te,che rasenta la genialità e uno come me non molto lontano dall'analfabetismo. Un saluto a Chiara Chimenti(Zucchina)

Anonimo ha detto...

Caro il mio “tutto e niente”, come tu ben saprai la mia assenza dalle pagine del tuo blog non significa affatto che non continui a seguirti nelle tue mille peripezie, anzi. Sono fedelissima anche nella lettura dei post. Spesso per questo motivo mi manca poi il tempo per scrivere.
Volevo ringraziarti. Ancora una volta, come tanti hanno fatto, perché ci fai vivere attraverso i tuoi occhi, la tua pelle, le tue emozioni, il tuo stile asciutto e pungente, un viaggio unico. Poi, più banalmente, per aver imparato un po’ di geografia asiatica e di lessico (lo ammetto, ogni tanto prendo il dizionario), oltre che di fatti di attualità. Infine, anche se in ritardo, per “Somewhere over the rainbow”. E non solo per la commozione, che davvero mi ha rotto la voce in gola mentre lo leggevo a mia madre (anche lei ti segue ma devo leggere io visto che si ostina a non usare gli occhiali da presbite). Come accade nei grandi libri, nelle parole scritte ho ritrovato, mille volte meglio di come avrei potuto esprimerla io, l’esatta metafora del mio stato d’animo attuale: convalescente. E, non so perché, mi ha rasserenato.
p.s. visto che dà fastidio anche a te che ti diano più anni di quelli che hai?:))
p.p.s. “fare della propria vita un capolavoro”…tu già ci sei riuscito.

Anonimo ha detto...

Perchè non c'è alcun cenno sull'Argentina?

Anonimo ha detto...

Posso sapere se Bradipo è Monica?

Anonimo ha detto...

Ilaria non gode ottima salute dopodomani chiedile i risultati di alcuni accertamenti che ha fatto a Roma.

Anonimo ha detto...

Appena vanno via i pellegrini del Nord, noi ci imbarchiamo nell'ennesima avvenuta casalinga:dobbiamo riverniciare casa, con conseguente lamatura del parquet- siamo terrorizzati, ma tant'è! anche questo fa parte della vita.

Anonimo ha detto...

Perchè non c'è alcun cenno sull'Argentina?
Beh, fondamentalmente la colpa è dell'azienda di trasporti del Laos. Dario ha cercato invano un autobus Luang Prabang-Buenos Aires.......

Anonimo ha detto...

Annunziata: ti conosco mascherina. Non vale nasconderti dietro l’anonimato. Riconosco il tuo stile imperativo. Sull’Argentina è in corso un’analisi ma in forma privata. Per i barbari mi immolo ad ospitarli alla prossima occasione a patto che ti accolli i relativi lavori che sarò costretto ad effettuare per ripristino vivibilità.

Lupin: abbi pazienza, con i due a cui devi badare!!!

Puci: so che ci sei!!! Ma non ho mai letto un tuo intervento. Ricorda: sei sempre della famigghia.

G&fam: anch’io ho un reliquia ELSUD, che faccio ... se la porto in MEX cosa posso ottenere in baratto?

Anonimo ha detto...

Massimiliano, un saluto anche a te...Zucchina e` un soprannome che devo a Dario nostro, e non c'entra con Chimenti, quanto con la mia capacita` di essere sempre eccessivamente emotiva e sentimentale (vero Dario?). Comunque non rasenti l'analfabetismo, anzi:-)

Bradipo, un abbraccio.

E` un privilegio poter seguire Dario nel suo viaggio.

Chiara Z.

Dario ha detto...

No, Bradipo non e' Monica - con la quale ci siamo "sentiti" in occasione del primo compleanno di Lucia - ma una vecchia amica che ha preso in prestito una metafora usata per descrivere il suo atteggiamento. Grazie di tutto, Toma' (anche se in questi giorni convivo con chi la pensa in maniera acidamente opposta alla tua in tema di capolavori).
E visto che ci sono, grazie anche al tuo vicino Mose'...
BdC, mi sfuggiva e mi sfugge ancora come dire "fegato" in francese.
A proposito Anto', si', proprio lui e proprio lei.
Chiare' non ci provare: zucchina sta per sciocchina, per non dire peggio. Meno male che c'e' tuo marito ;)
L'unico difetto che Pippiano non ha e' l'ignoranza.
Msg poco in codice destinazione piazza Zama: se e' il caso che torni basta dirlo.

Anonimo ha detto...

Quando ho finito di leggere il pezzo su Alberto avevo gli occhi lucidi, pronti a tracimare...cosa che è accaduta poco dopo quando è arrivata mia cognata paola per un consiglio. Logicamente mi ha chiesto cosa fosse successo, perché piangessi...mi è uscito un "...mi sono commossa leggendo un pezzo su di un giornalista morto poco tempo fa..."
Come potevo spiegarle quanto fosse speciale Alberto? Del vuoto che ha lasciato. Non che lo conoscessi di persona, solo attraverso i suoi interventi in radio o in tv. Ma che Alberto fosse speciale lo si capisce da come ne parlate, dai vostri ricordi...di coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo.
That's all

Anonimo ha detto...

"Paté de foie gras"

Anonimo ha detto...

oh fuli, se pensi ad uno sconto sul prezzo dell'alloggio in hotel lo vedo poco fattibile. Al contrario potresti utilizzare felpa o polo che sia come visto turistico quando una banda di zapatisti sicuramente ti sbarrera' la strada che percorrerai per andare in Chapas. Poi se sei fortunato quel tanto da passare indenne i posti di blocco, potrai sempre barattare l'indumento per comprare qualche tacos dalle capanne al bordo della strada.....

Ah Darie' fegato si dice "foie" come dal piatto tipico e irritante francese il pate' di fegato d'oca "foie gras"......insisto: campioni del mondo!!!

G&france

Anonimo ha detto...

avoir du cran

Anonimo ha detto...

ROMA 3 - LAZIO 2

Anonimo ha detto...

Pippia', la canzone della caramella è già una hit...
la voglio cme suoneria!

Massimiliano ha detto...

Dario,è inutile che provochi,tanto non reagirò:primo,perché te vojo bene,secondo,perché nun c'ho tempo di venirti a prendere di petto nell'Andokhatzzostaikhistan! Chiaré,non ti sentire in dovere di difendermi solo perché ti chiami come mia figlia :) Bobo,più che la canzone della caramella,avevo pensato d'intitolarla "La canzone dell'anti-fiatella"......ella-ella-ella!

Anonimo ha detto...

Oh, Darioooo

Dario ha detto...

Giovinco???

Anonimo ha detto...

Già, Giovinco... mejo sorvola' Da'

federico ha detto...

il problema non è giovinco che sbaglia un cross e segna al 91'...
il problema è che Vucinic si mangia almeno 4 gol clamorosi!
ma te do stai? riscucchiato in thailandia?

mauro ha detto...

Caro Dario ti è arrivata la notizia che Miss "Tennis is a beatiful game", trovata positiva alla cocaina, si è ritirata....

Anonimo ha detto...

Eh si`, pare che stai in Thailandia...ma ci vuoi dare news?
Giovinco e Vannucchi prima hanno determinato il solito pareggio dopo doppio vantaggio. Roma incapace di gestire, gol clamorosi mangiati....Tha same old story:-0
Bello lo spettacolo di Jimmy. Abbiamo parlato anche di te.
Pippiano, quella canzoncina e` un mito. Ottima scelta per il nome di tua figlia:-)
Baci Dariu'.
Chiara Z.

Anonimo ha detto...

Caro Da,incredibile riceere i tuoi auguri del tutto inaspettati.
Mi hanno fatto un piacere immenso,davvero.
Ti abbraccio forte,
EleoNora

Dario ha detto...

Chiaretta, sapessi che noia la Thailandia...
Mauro, grazie per la notizia> non ne sapevo nulla. Mi dicono siano effetti collaterali da frustrazione post Williams e da abbondanza di zeri sul conto in banca. Personalmente non corro rischi.